Affari Europei
Guerra dei prezzi tra allevatori europei. I francesi in rivolta: concorrenza sleale

E' stata una settimana di fuoco quella che si è appena conclusa in Francia. Gli allevatori, sostenuti da tutti gli agricoltori, hanno bloccato diverse città della Normandia per chiedere al governo di intervenire con aiuti al settore. Gli allevatori denunciano di lavorare in perdita, con la burocrazia che strangola le aziende e la grande distribuzione che tira sul prezzo fino all'osso.
Ma le critiche, oltre che alla grande distribuzione, sono state indirizzate anche agli allevatori degli altri Stati Ue. “Abbiamo costi di produzione che sono più alti rispetto alla maggior parte dei nostri vicini europei, quindi il problema non riguarda solo le aziende agricole, ma tutta la catena di distribuzione alimentare”, spiega ad Euronews il leader degli allevatori, Xavier Beulin, dopo l’incontro con il presidente François Hollande. “In secondo luogo i vincoli normativi nazionali vanno oltre le normative europee e perciò ci penalizzano. Con l’embargo russo abbiamo visto, durante quest’anno, alcuni dei nostri vicini dirottare la merce nel nostro territorio nazionale a prezzi più bassi per liberarsi dei loro prodotti. Io dico che se questa è l’Europa, non può funzionare in questo modo”.
Francois Hollande ha promesso un intervento da 600 milioni di euro e ha rivolto un appello ai gruppi di distribuzione perché aumentino il prezzo della carne. Hollande ha anche chiesto ai distributori di dare la priorità alla carne di origine francese e ai consumatori ha ricordato che c'è un'etichetta che identifica il prodotto. Ma dalla Federazione del Commercio e della distribuzione fanno sapere che la carne sui banconi è già al 99% di origine francese e che sono già stati fatti degli aumenti nel prezzo corrisposto agli allevatori.
Ma la rabbia di allevatori e coltivatori francesi è rivolta anche ai colleghi europei accusati di trascinare in basso i prezzi. “Anche in questo caso vi è una forma di concorrenza sleale. Lo abbiamo vissuto l’anno scorso con la pesca nettarina, che costava 1 euro al mercato di Madrid ed è stata venduta a 40 centesimi sul mercato francese”, conclude Xavier Beulin. “Quindi, se tra i Paesi europei ci facciamo questa concorrenza sleale come si vuole costruire un progetto europeo degno di questo nome?”