Affari Europei
Podemos archivia il bipartitismo. Guasto elettronico al voto, Siviglia col fiato sospeso

I risultati delle elezioni amministrative in Spagna indicano che le forze emerse dal basso, Podemos e Ciudadanos, entrano da protagoniste nelle istituzioni locali, il primo importante test in vista delle elezioni politiche di novembre.
RENZI: L'UE CAMBI - "Il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia non soffiano nella stessa direzione, soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l'Europa deve cambiare e io spero che l'Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell'Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi". Così Renzi a Rtv38.
GUASTO ELETTRONICO, SIVIGLIA APPESA A UN FILO - Un 5 per cento dei voti da ricontare tiene Siviglia con il fiato sospeso. Nel capoluogo dell'Andalusia, il Partito popolare ha ottenuto alle comunali solo 2.503 voti in piu' dei socialisti del Psoe ma il conteggio delle schede si e' fermato al 95,03% per un guasto al sistema elettronico. I risultati definitivi, riferisce il quotidiano El Pais, non arriveranno prima di mercoledi'. Al momento, il Pp di Ignacio Zoido ha ottenuto 12 seggi (8 in meno rispetto al 2011) mentre il Psoe di Juan Espadas ne ha conquistati 11 (quanti ne aveva 4 anni fa); Ciudadanos ne ha strappati 3 cosi' come la lista Participa Sevilla. Due sono invece andati a Iulv-Ca, Izquierda Unida Los Verdes-Convocatoria por Andalucia. Poiche' il 5% dei seggi, spiega il quotidiano spagnolo, equivale a circa 15mila voti, l'esito delle elezioni nella citta' e' ancora tutto da scrivere.
TUTTI I DATI - A Madrid è stato un testa a testa fra Podemos e il Partito popolare: i popolari di Esperanza Aguirre hanno ottenuto la maggioranza dei seggi mentre a Barcellona, la lista Barcelona in Comu formata attorno a Podemos della candidata sindaco Ada Colau arriva prima,11 seggi davanti a quella del sindaco uscente nazionalista catalano Xavier Trias con 10 seggi.
Sono risultati che fanno dichiarare al leader di Podemos, Pablo Iglesias: "Il risultato delle elezioni di oggi "segna l'inizio della fine del bipartitismo in Spagna. Pp e Psoe hanno registrato uno dei peggiori risultati della loro storia" e "il cambiamento ora è irreversibile". Alle politiche di novembre Podemos, ha annunciato, "sfiderà il Pp" per il governo del paese.
Riguardo le "battaglie" di Madrid e Barcellona, i numeri sono comunque di importanza relativa nella corsa per il controllo delle due più grandi città: in assenza di maggioranza assoluta, le liste dovranno cercare di formare coalizioni. Una situazione che dovrebbe avvantaggiare Podemos, che potrebbe contare sull'appoggio del Psoe e di Ciudadanos. E quindi prendere quasi "algebricamente" Madrid dopo Barcellona. Sarebbe il trionfo strategico del leader Pablo Iglesias e della sua mossa: aderire a coalizioni più ampie e aprire all'elettorato moderato in vista delle politiche e del vero assalto al potere.
Gli spagnoli sono andati alle urne per rinnovare 8.122 municipalità oltre che per assegnare i seggi nei parlamenti di 13 delle 17 regioni del Paese. Quattro anni fa il Pp aveva ottenuto la maggioranza assoluta in otto regioni, oggi lo scenario è diverso. Con la necessità per il Pp di scendere a patti con altre forze politiche. Potrebbe rivelarsi ago della bilancia l'altro "partito del nuovo", Ciudadanos, su posizioni liberal-alternative. Il movimento di Albert Rivera sarebbe pronto a trattative sia con il Pp sia con Podemos e Psoe per il governo in molte città e regioni del Paese. Quanto alle comunali, quattro anni fa il Partito popolare e il principale partito di opposizione di allora, i socialisti del Psoe, avevano ottenuto insieme il 65% dei voti. Bacino di consenso decisamente ridotto oggi alle urne, con gli exit poll accreditano le due forze politiche tradizionali di un complessivo 53%.
Buono il dato sull'affluenza, che alle ore 18 era in leggero aumento, di quasi mezzo punto percentuale rispetto alle precedenti elezioni amministrative e regionali del 2011. I votanti sono stati il 49,79% degli aventi diritto, contro il 49,19% nel 2011, secondo i dati diffusi dal ministero degli interni di Madrid.