Uk, fronda anti Theresa May: 40 deputati Tory firmano una lettera di sfida - Affaritaliani.it

Affari Europei

Uk, fronda anti Theresa May: 40 deputati Tory firmano una lettera di sfida

Frattura interna ai Tory. 40 deputati firmano una lettera contro Theresa May. Il suo governo ora traballa

Regno Unito: 40 deputati Tory firmano una lettera di sfida alla premier Theresa May

Il primo ministro britannico Theresa May ora deve combattere su tre fronti per difendere il suo governo: ben 40 deputati conservatori stanno infatti preparando una lettera di sfiducia nei confronti della premier; secondo loro, all'attuale incertezza e debolezza che domina l'esecutivo sarebbe persino preferibile un passaggio all'opposizione del Partito conservatore.

Frattura interna ai Tory, la May ora traballa

La mossa dei Tory ribelli, che tuttavia non hanno ancora raggiunto il numero necessario per costringere il partito ad indire un voto sulla leadership, completa l'accerchiamento alla May: il suo gabinetto infatti in meno di dieci giorni ha perso ben due membri di peso, il ministro della Difesa Michael Fallon travolto dallo scandalo delle molestie sessuali e la ministra dello Sviluppo internazionale Priti Patel costretta alle dimissioni per una serie di incontri segreti avuti con esponenti del governo di Israele e dell'industria israeliana della difesa. 

Guai Brexit per Theresa May

Ma è soprattutto il fronte della Brexit a costituire un serio grattacapo per la premier britannica, stretta com'è tra l'Unione Europea che minaccia di rinviare alle calende greche ogni accordo commerciale se prima il Regno Unito non si impegnera' a pagare per intero il conto finanziario del divorzio, e l'ala anti-europeista del suo partito che spinge per un'uscita "dura" dall'Ue anche al costo di gettare nel caos i futuri rapporti con il resto dell'Europa. Tanto che sempre ieri il leader del Partito laborista, Jeremy Corbyn, ha creduto bene di poter lanciare alla May un vero e proprio ultimatum: con un intervento firmato sul "Times", Corbyn ha intimato alla premier di "governare o dimettersi", passando la mano a un possibile governo laborista.