La Camorra mette le mani su Melito: 18 arresti, anche il sindaco Mottola

Il comune di Melito di Napoli (Campania) finisce sotto accusa per infiltrazione mafiosa. L'indagine della Dia sulle elezioni del 2021

Di Redazione Cronache
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Napoli, elezioni truccate per infiltrazione mafiosa: 18 arresti in Comune

La camorra ha mani dappertutto, anche negli ambienti più rappresentativi della legalità e della democrazia. È il caso del comune di Melito, all’interno dell’area metropolitana nord del capoluogo campano. A finire sotto la lente implacabile della Direzione Investigativa Antimafia sono state le elezioni amministrative nel 2021 e quelle per la Città metropolitana del 2022. L’inchiesta condotta dalla Dia ha portato così all’arresto di 18 persone, su cui gravano indizi molto pesanti, accusate a vario titolo di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di stampo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa e tentata estorsione.

Ad aggiungere beffa al danno è stato l’arresto di Luciano Mottola, l’attuale sindaco di Melito di Napoli, del presidente del consiglio comunale Rocco Marrone e di altri due consiglieri, del coordinatore per Melito dell’azienda incaricata del servizio di igiene urbana, padre di un consigliere comunale già candidato sindaco alle elezioni dell’ottobre 2021. Luciano Mottola è esponente della coalizione di centro destra ed era stato eletto sindaco proprio con le elezioni del 2021, in cui aveva “sconfitto” al ballottaggio la sua avversaria Dominque Pellecchia, della coalizione di centrosinistra.

Le indagini che hanno portato agli attuali arresti - per i quali ogni indagato potrà e dovrà difendersi in sede di processo - sono state condotte dalla Dia di Napoli e coordinate dalla D.D.A a partire dalle notizie giunte sull’interesse della criminalità organizzata a infiltrarsi nelle elezioni elettorali che hanno nominato il nuovo sindaco e rinnovato il Consiglio Comunale di Melito di Napoli. Gli arresti di oggi sono frutto di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico delle persone coinvolte.

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