Magistrati, assist dal Pnrr. Il Csm si fa la legge per le carriere parallele

Così le toghe vogliono aggirare la legge Severino che limita il doppio incarico a dieci anni. Sfruttando la scusa del "quadro normativo complesso"

Di Redazione Cronache
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Magistrati, la legge Severino scavalcata e il "liberi tutti" grazie al Pnrr

La legge Severino stabilisce che un magistrato può esercitare altri lavori, parallelamente alla carriera di giudice, per un massimo di dieci anni. Ma questa norma - si legge sul Fatto Quotidiano - sta per essere raggirata ed è destinata a finire definitivamente in cantina. Dopo il blitz di novembre con cui il plenum di Palazzo Spada ha eliminato la tagliola per i magistrati amministrativi, che rischiavano di dover rientrare in servizio oppure vedersi negare l’autorizzazione a svolgere nuovi e prestigiosi incarichi in ambito governativo, ora è la volta del Csm: la segreteria di Palazzo dei Marescialli ha infatti chiesto proprio all'organo di autogoverno della magistratura speciale di acquisire "se possibile ed esclusivamente per finalità istituzionali" la delibera che ha cancellato con un tratto di penna il limite fissato dalla legge del 2012.

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E in effetti - prosegue Il Fatto - la delibera in questione è un capolavoro a prova di bomba contro il limite imposto dalla Severino. Ecco qui servita la ricetta con la scusa del "quadro normativo complesso" ma soprattutto di quel formidabile chiavistello che è il Pnrr. "Rilevato che il legislatore ha inteso valorizzare a più riprese la necessità di centrare gli obiettivi del Pnrr, introducendo disposizioni derogatorie rispetto all'utilizzo delle risorse professionali in amministrazioni diverse da quelle di servizio, consentendone un'eccezionale mobilità. Considerate le ampie deroghe in relazione al personale che a qualunque titolo presta servizio presso le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Piano". Tradotto, ogni magistrato potrà assumere altri incarichi paralleli a quello di giudice ad oltranza.

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