Rovereto, donna uccisa dal clochard. Le sorelle del killer: "Avevamo avvisato"

Convalidato l'arresto per Nweke Chukwuka, l’uomo di 37 anni che nella serata di sabato scorso ha ferito a morte Iris Setti

Di Redazione Cronache
Iris Setti
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Rovereto, picchiata a morte nel parco da uno straniero irregolare. Le sorelle del killer: "Vi avevamo avvertito"

È stato convalidato l'arresto di Nweke Chukwuka, l’uomo di 37 anni che nella serata di sabato scorso a Rovereto, in Trentino, ha ferito a morte Iris Setti, di 61 anni. Davanti al Gip, l’omicida si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

La morte di Iris Setti si poteva evitare - hanno commentato Anthonia e Linda, le due sorelle (con cittadinanza italiana) del 37enne - Era un violento”. Appena 15 giorni prima, raccontano, si era presentato a casa loro «come una furia. Ha distrutto vetri, perfino l’ascensore. Ci ha riempite di lividi. Abbiamo insistito per farlo ricoverare al centro di salute mentale, ci hanno detto che l’unica possibilità era un Tso. E noi lo abbiamo chiesto. Nostro fratello è malato, abbiamo chiesto in tutti i modi di farlo ricoverare. Minacciava di uccidersi, di fare del male a tutti. Perché nessuno ci ha aiutato? Non riesco a non pensare a ciò che ha fatto a quella povera donna".

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L’anno passato il 37enne aveva aggredito in strada un ciclista e, dopo, le forze dell’ordine. Era il 23 agosto. Portato in carcere ci era rimasto fino al 4 ottobre poi, aveva ottenuto i domiciliari a casa di una sorella. Il 12 gennaio, vista la buona condotta, gli era stato concesso l’obbligo di firma che aveva mancato solo una volta, a metà luglio.

Mancanza che gli era costata una segnalazione in Procura da parte dei carabinieri. Non poteva essere espulso, almeno fino a novembre, data della prima udienza in tribunale. Senza contare la presenza della famiglia, moglie e tre figli in Vallagarina, che gli ha permesso di chiedere al questore il rinnovo del permesso di soggiorno scaduto nel 2013 dopo cinque anni di lavoro nel Veronese. A maggio il Questore si era riservato di valutare quella richiesta, essendo a conoscenza anche dei mancati rapporti dell’uomo con i figli.

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