Sanità, niente più ricette cartacee: in Liguria basterà la tessera sanitaria

Con questo provvedimento la regione Liguria può fare scuola alle altre su come snellire i tempi di lavoro dei medici e quelli di attesa dei pazienti

Di Redazione Cronache
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Addio alle ricette cartacee in farmacia: arriva la svolta in Liguria 

Quante volte vi sarà capitato di entrare in farmacia per ritirare dei medicinali e scoprire che “senza ricetta non si possono avere”? O che bisogna consegnare la ricetta “rossa” se vogliamo la detrazione fiscale? O peggio, trascorrere ore nella sala d’aspetto del proprio medico di base in attesa che ci firmi quella ricetta, tra una visita e l’altra.

Ecco, d’ora in poi non succederà più, almeno in Liguria, perché non sarà più necessario presentarsi in farmacia con la ricetta cartacea “rossa” o “bianca” che sia. Basterà avere con sé la propria tessera sanitaria. In questo modo, il farmacista di turno potrà visionare tutte le prescrizioni attive per l’utente in questione fino a un eventuale revoca.

Per approfittare di questa novità, ci sarà solo un passaggio preventivo da fare: firmare il modulo che autorizza il trattamento dei dati personali in base alla legge sulla privacy. Tutte le prescrizioni farmaceutiche potranno beneficiare dello status “dematerializzato”, fatta eccezione solo per quelle che riguardano minori o alcuni casi particolari più rari.

Il provvedimento entrato in vigore rappresenta una svolta storica, potenzialmente applicabile ad ogni sistema sanitario regionale che voglia alleggerire, da un lato il carico di lavoro dei medici di famiglia e dall’altro, l’onere per i pazienti di prenotarsi, recarsi in studio e attendere il proprio turno per ottenere una prescrizione medica valida. In Liguria ad esempio, la regione promotrice del provvedimento, si calcola che ogni medico compili, quotidianamente, circa 100 ricette e che questa procedura possa portare a un risparmio di tempo di un minuto per ogni ricetta. Ogni medico potrà quindi recuperare un’ora e quaranta, tempo ulteriore da investire nel rapporto col paziente in visita.

Niente più file né carta: una soluzione win win per tutti

Del resto, le ricette dematerializzate erano già in crescita per via della pandemia, assicura il presidente Giovanni Toti: “nel 2021 ne sono state emesse più di 21 milioni, salite a più di 24 milioni nel 2022. Confermando i numeri raggiunti in questi primi tre mesi del 2023, a fine anno si arriverà a superare i 25 milioni e mezzo”. E aggiunge:” Quello di oggi è un ulteriore passo avanti sulla strada della digitalizzazione dei processi della sanità ligure. L’obiettivo è quello di continuare a semplificare sempre più il rapporto fra i cittadini e il sistema sanitario regionale, rendendo le procedure più snelle ed efficienti attraverso un utilizzo appropriato della tecnologia”.

“Attraverso questa nuova implementazione – commenta l’assessore alla sanità Angelo Gratarola – portiamo a compimento un processo avviato durante le fasi acute della pandemia, abolendo di fatto il supporto cartaceo anche per le ricette riguardanti i farmaci il cui costo è a carico dell’utente. Tutto questo porterà dei benefici non solo al cittadino, ma anche a tutte le altre figure coinvolte”.

“Non saremo più tenuti a stampare le ricette – conferma anche Andrea Stimamiglio, segretario regionale della Fimmg della Liguria – e soprattutto il paziente non corre il rischio di smarrirle, di cancellarle per sbaglio, di non sapere su quale mail e numero di cellulare gliele abbiamo mandate: le troverà tutte in farmacia! Ringraziamo Liguria Digitale per questo servizio, che arriva dopo l’importante collaborazione del marzo 2020”.

Ricette dematerializzate: più accessibilità e sostenibilità

Proprio l’amministratore di Liguria Digitale, Enrico Castanini dimostra di aver intercettatto perfettamente le esigenze sociali attuali; come ha spiegato infatti: “Il processo di informatizzazione prevede la completa eliminazione dei supporti cartacei, a favore dell’interconnessione in tempo reale fra Sistema di Accoglienza Centrale e Territoriale, medici prescrittori e farmacie. Abbiamo lavorato insieme a tutti questi soggetti proprio per fare in modo che, ogni volta che viene rilasciato un processo di dematerializzazione, vengano considerate le esigenze dei cittadini, che chiedono accessi semplificati e procedure più semplici. Il superamento delle pratiche amministrative cartacee ha, inoltre, come ricaduta positiva una maggiore sostenibilità ambientale e una riduzione di costi materiali”.

Stando alle stime dei dati aggiornati al 28 marzo sul 2022 (24 milioni di prescrizioni, con una media giornaliera di oltre 95 mila) e considerato che nei primi tre mesi del 2023 ne sono state prodotte oltre 6 milioni, con una media di quasi 103mila al giorno,  si può ragionevolmente prevedere che nel 2023 le ricette dematerializzate arriveranno a 25 milioni 668 mila. Un processo con impatti significativi a livello ambientale: si calcola infatti che, evitando di stampare i promemoria cartacei, già nei primi tre mesi dell’anno sono stati circa 3 milioni i fogli di carta formato A4 risparmiati. A questo va poi aggiunto il significativo minor utilizzo dei toner, con le loro sostanze notoriamente difficili da avviare al riciclo.  

 

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