Dior ha fame di pelletteria: verso un nuovo distretto di borse a Scandicci

La maison del gruppo Lvmh si allarga e tratta per acquistare uno dei pochi spazi rimasti nel distretto di Scandicci-Pontassieve per i siti produttivi del lusso

di Redazione Economia
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Dior è pronta ad aprire un nuovo stabilimento di borse di lusso nel luxury district di Scandicci

Dior torna nel distretto pellettiero di Scandicci, consacrando ulteriormente il ruolo di capitale delle borse di lusso. Il marchio del colosso francese Lvmh sarebbe in trattativa per acquistare un nuovo stabilimento di 7.500 metri quadrati da destinare alla manifattura di pelletteria e accessori, che è già stato individuato a poche centinaia di metri dall’attuale Manufactures Dior, - aperto da un decennio, conta almeno 200 dipendenti ed è “dirimpettaio" del competitor Gucci - al civico 10 di via delle Fonti, e prenderebbe il posto dello stabilimento oggi occupato da Savio Firmino, storico marchio di arredamento luxury, che come riporta Il Sole 24 Ore, sarebbe pronto a spostarsi in una nuova sede anche fuori da Scandicci. Si tratta di un’espansione strategica considerata la penuria di spazi rimasti da adibire a siti produttivi nel distretto toscano e il boom di richieste dai marchi del segmento luxury.

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Attualmente, infatti, sono in cantiere i nuovi stabilimenti di borse Louis Vuitton ma anche Yves Saint Laurent, del gruppo Kering, così come Balenciaga che sta completando l’insediamento a Cerreto Guidi, nella città metropolitana di Firenze. Anche Givenchy, che ha aperto a Bagno a Ripoli al posto di Fendi la quale, sempre in casa Lvmh, ha costruito nei paraggi la sua Factory da 30mila metri quadrati, inaugurata a ottobre 2022. Il conglomerato di Arnault, intanto, ha anche ufficializzato l’acquisizione, tramite la sua divisione Metiérs d’Art, della maggioranza di Nuti Ivo, storica conceria di Santa Croce sull’Arno (Pisa).

Nello stesso distretto conciario, Dior ha rilevato lo scorso anno l’azienda Artlab, specializzata nelle stampe digitali e nelle rifinizioni manuali su pelle per i grandi brand della moda. Art Lab (9,6 milioni di fatturato 2021), fondata alla fine degli anni ’80 dall’imprenditore Marcello Tatoni, è stata la prima azienda a sperimentare tecniche innovative e trattamenti originali per le pelli di borse e scarpe, attraverso aerografi, tamponature, inkjet. Oggi è uno dei nomi d’eccellenza nel segmento delle lavorazioni speciali. Ciò conferma quanto il settore pellettario stia conquistando sempre maggior peso - e quindi redditività - nei bilanci dei grandi marchi internazionali.

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