Patto stabilità, più tempo per pagare il debito. La nuova proposta dell'Ue

Presentato dalla Commissione europea il nuovo Patto di stabilità e crescita. Ecco che cosa cambia e quali sono le nuove regole

di Redazione Economia
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Patto di stabilità, più tempo per ripagare i debiti. Focus su green e digitale

Il nuovo Patto di stabilità sta prendendo rapidamente forma. I Paesi con deficit sopra il 3% o debito sopra il 60% dovranno presentare dei piani di aggiustamento di bilancio di quattro anni per ridurre il debito. Avranno l’obbligo di un aggiustamento di bilancio dello 0,5% e in caso non lo facessero saranno soggetti in automatico a una procedura d’infrazione. Per tutelare gli investimenti strategici - green, digitale e difesa - potranno contare su più tempo per la riduzione del debito (sette anni invece di quattro) ma non sono previsti esenzioni o trattamenti particolare per gli investimenti. La proroga verrebbe annullata se non dovessero essere compiute le riforme e fatti gli investimenti richiesti dagli Stati e concordati con Bruxelles.

Sono gli elementi principali della proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita presentato dalla Commissione europea e che dovrà - possibilmente - essere approvato dagli Stati entro fine anno per entrare in vigore dal 2024, quando torneranno ad applicarsi le regole fiscali sospese a causa della pandemia e della guerra. Per un monitoraggio stretto del percorso di riduzione del debito gli Stati membri presenteranno relazioni annuali sullo stato di avanzamento, seguendo il modello degli attuali Piani nazionali di ripresa e resilienza.

“La situazione fiscale, le sfide e le prospettive economiche variano notevolmente nei 27 Stati membri dell'Ue. Pertanto, un approccio unico per tutti non funziona. Le proposte mirano a passare a un quadro di sorveglianza più basato sul rischio che ponga al centro la sostenibilità del debito pubblico, promuovendo nel contempo una crescita sostenibile e inclusiva”, spiega la Commissione europea nella sua proposta. Per questo i piani degli Stati membri definiranno i loro percorsi di aggiustamento di bilancio. Saranno formulati in termini di obiettivi di spesa pluriennali, che costituiranno l'unico indicatore operativo per la sorveglianza fiscale, semplificando così le regole di bilancio.

Gli Stati indicheranno obiettivi di medio termine (4 anni) su come intendono affrontare squilibri macroeconomici e riforme, indicando solo un indicatore di spesa. Tali piani, estendibili di 3 anni, saranno valutati dalla Commissione e approvati dal Consiglio. Gli Stati con disavanzo oltre il 3% del Pil o debito oltre il 60% del Pil, dovranno garantire che il debito abbia un calo plausibile o resti prudente nel piano e che il deficit scenda o resti al di sotto del 3% nel medio termine: l'Esecutivo la definisce "traiettoria tecnica".

Patto stabilità, Gentiloni: "Soddisfatto dall'Ue"

La proposta presentata oggi "segna l'inizio di un nuovo capitolo nella storia" della revisione del Patto di stabilità e di crescita dell'Unione Europea "in cui trovare l'unità sarà altrettanto importante. Non vediamo l'ora di impegnarci con gli Stati membri e con il Parlamento europeo per costruire un consenso e colmare i divari che ancora ci sono".

Ad affermarlo è il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione della proposta di legislativa sulle regole del Patto. La proposta di riforma del dell'Ue prevede misure di salvaguardia sulla sostenibilità del debito. Restano invariati i valori di riferimento del 3% e del 60% del Pil per il deficit e il debito.

Le proposte "promuovono una maggiore titolarità nazionale attraverso piani strutturali di bilancio a medio termine preparati dagli stati membri, all'interno di un quadro comune dell'Ue con sufficienti garanzie", ha aggiunto Gentiloni. Esse, garantiscono "contemporaneamente la parità di trattamento e la considerazione delle situazioni specifiche dei singoli Paesi". Le regole consentiranno "un'applicazione più credibile" dando “agli Stati membri un maggiore margine di manovra nella definizione delle traiettorie di bilancio”.

"Il mese scorso il Consiglio ha chiesto di completare il lavoro legislativo entro la fine dell'anno. Sono fiducioso che potremo raggiungere questo obiettivo, se saremo all'altezza della sfida insieme", ha detto ancora Gentiloni. "E' nell'interesse di tutti gli stati membri. Rassicurerebbe i mercati finanziari e gli investitori. Darebbe ai governi chiarezza sulla strada da seguire, considerando anche la disattivazione della 'clausola generale di salvaguardia' alla fine di quest'anno".

Patto di stabilità, come funzionano le sanzioni

Secondo la proposta di riforma del Patto di stabilità, in caso di mancato rispetto delle regole, potrà essere aperta una procedura per disavanzo eccessivo che può portare a sanzioni pecuniarie per un ammontare fino allo 0,05% del Pil. La somma andrà versata ogni sei mesi fino a quando il Consiglio non abbia accertato che lo Stato membro interessato si sia adeguato alle richieste Ue.

Inoltre, in ciascun periodo di sei mesi successivo a quello in cui è inflitta un'ammenda e fino all'abrogazione della decisione sull'esistenza di un disavanzo eccessivo, il Consiglio potrà valutare se lo Stato membro in questione abbia dato seguito effettivo alle richieste e potrà decidere di intensificare le sanzioni. L'importo cumulato delle sanzioni pecuniarie - in ogni caso - non supererà lo 0,5% del Pil.

Patto di stabilità, Dombrovskis: "Così l'Ue può ridurre i debiti"

“Dopo ampie consultazioni, abbiamo raggiunto un attento equilibrio dando ai Paesi una maggiore flessibilità e titolarità dei loro obiettivi fiscali a medio termine, pur ponendo in essere misure di salvaguardia per garantire trasparenza e parità di trattamento. Allo stesso tempo, stiamo intensificando l'applicazione della normativa in modo che i Paesi rispettino gli impegni assunti”. Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa di presentazione della proposta per la riforma del Patto di stabilità e crescita.

“In questo modo l'Ue può ridurre il debito pubblico, mantenerlo sostenibile, garantire finanze pubbliche sane e costruire una base solida per la nostra prosperità futura”, ha evidenziato. “Stiamo semplificando le regole, garantendo la sostenibilità del debito pubblico attraverso un aggiustamento fiscale graduale e realistico e sostenendo una crescita sostenibile e inclusiva”, ha precisato il vice presidente.

“Le nostre regole fiscali comuni dell'Ue risalgono agli anni '90 e da allora abbiamo resistito a importanti shock economici: dalla crisi economica e finanziaria globale, alla pandemia e alla guerra in Ucraina. Oggi ci troviamo di fronte a sfide e priorità economiche diverse e le nostre regole devono riflettere questi cambiamenti. Le proposte di oggi garantiranno una costante riduzione degli elevati livelli di debito pubblico e ci aiuteranno a soddisfare le nostre principali esigenze di riforma e investimento”, ha ricordato Dombrovskis.

Ursula von der Leyen: "Nuove regole del patto più realistiche"

“Abbiamo bisogno di regole fiscali adatte alle sfide di questo decennio: le nuove regole contribuiranno a ridurre gli elevati livelli di debito pubblico in modo realistico, graduale e sostenuto. Inoltre, miglioreranno la titolarità nazionale sulla base di regole comuni dell'Ue e ne rafforzeranno l'applicazione”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commentando la presentazione della proposta per la riforma del Patto di stabilità e crescita.

“Finanze pubbliche sane ci permettono di investire ancora di più nella lotta al cambiamento climatico, di digitalizzare la nostra economia, di finanziare il nostro modello sociale europeo inclusivo e di rendere le nostre economie più competitive. Attendo con ansia un rapido accordo su questa riforma cruciale”, ha aggiunto.

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