Usa, Trump in stato di arresto: un assist per le elezioni 2024

Trump sta già utilizzando la vicenda per farsi pubblicità e gridare alla persecuzione politica

Di Giuseppe Vatinno
Esteri

Cnn: "Trump in tribunale è sotto arresto"

Con il suo ingresso in tribunale, dove si è costituito per la vicenda della pornostar, Donald Trump è tecnicamente "under arrest", sotto arresto, come riferiscono la Cnn ed altri media americani. Per ora però non ci sono notizie di manette ai polsi del tycoon.

Trump, 'mi arrestano, è incredibile'

"Mi sto dirigendo verso Lower Manhattan, al tribunale. Sembra così surreale - Wow, mi arresteranno. Non riesco a credere che questo stia accadendo in America. MAGA!": così Donald Trump su Truth poco prima di entrare in tribunale.

Trump a processo, secondo la legge americana si potrebbe candidare lo stesso alla carica di Presidente pur stando in carcere

Oggi alle 2.15 ore di New York (corrispondenti alle 20.15 di Roma) Donald Trump sarà incriminato con ben 34 capi di accusa, questo secondo un articolo del giornalista investigativo Michael Isikoff di Yahoo!News che cita una “fonte molto ben informata sulle procedure” che ha fatto infuriare l’ex Presidente. Sempre secondo il giornalista Trump non sarà ammanettato e non gli saranno fatte foto segnaletiche e non finirà in cella.

Intanto la Grande Mela è blindata con 35mila agenti dell’FBI che in divisa pattuglieranno la città. Evidentemente il ricordo dell’attacco dei sostenitori di Trump guidati dal coreografico Sciamano Jacob Chansley a Capitol Hill è ben presente e non si vuole rischiare il bis.

Trump è atterrato ieri notte a New York all’aeroporto Fiorello La Guardia dalla sua residenza da sogno in Florida a Mar-a –Lago e dove ritornerà in serata per incontrare i suoi supporter, evento previsto per le 20.15 ore locali (2.15 di mercoledì in Italia). Appena arrivato è filato veloce nella sua Trump Tower sulla Quinta Strada, con l’accortezza di entrare da un ingresso laterale e deludendo un poco i suoi fan in attesa a cui ha riservato solo un leggero cenno di assenso.

Nel frattempo cresce l’attenzione mediatica per l’evento. Il giudice Juan Marchen dovrebbe consentire l’ingresso dei fotografi in aula, ma non potranno fare riprese televisive, come richiesto esplicitamente dall’entourage legale dell’imprenditore. È la prima volta che un ex Presidente USA viene incriminato dopo la scadenza del suo mandato.

Trump ha già attaccato il procuratore di Manhattan Alvin Bragg che -secondo l’ex Presidente- “dovrebbe dimettersi ed essere incriminato”. Infatti è convinto che sia stato proprio il procuratore a spifferare tutto a Isikoff. Nel frattempo Trump si prepara ad una dura battaglia legale con l’assunzione di un nuovo legale, Todd Blanche, un avvocato di grande esperienza nel giro di Rudolph Giuliani.

Il sindaco di New York Eric Adams ha dichiarato: “Non sarà tollerato alcun atto di violenza, chiunque violi la legge sarà arrestato”. Ed anche la Casa Bianca, cioè il presidente democratico Joe Biden, ha fatto sapere di “seguire da vicino la vicenda e di essere in contatto con le autorità locali e statali in caso ci sia bisogno”.

La vicenda, piuttosto complessa, è scaturita dai 130mila dollari che l’allora avvocato di Trump, Michael Cohen ha pagato alla pornodiva Stormy Daniels per coprire un rapporto sessuale con il tycoon avvenuto nel 2016 durante la campagna elettorale. L’accusa principale è che Trump abbia poi utilizzato sotto la dicitura “spese legali” dei fondi elettorali per rimborsare Cohen. A seconda di come sarà classificato il reato Trump rischia un’ammenda oppure da 1 a 4 anni di carcere, ipotesi improbabile visto che non ha precedenti penali.

Secondo molti analisti questa vicenda finirà invece per regalare allo stesso Trump un incredibile assist elettorale in vista della sua ricandidatura per le prossime elezioni presidenziali. Infatti, Trump sta già utilizzando la vicenda per farsi pubblicità e gridare alla persecuzione politica. Quindi si tratterebbe di un’altra mossa falsa dei democratici americani che finirebbe clamorosamente per favorire l’imprenditore anziché danneggiarlo. Oltretutto, Trump secondo la legge americana, si potrebbe candidare lo stesso alla carica di Presidente pur stando in carcere. L’odio dei liberal democratici per l’ex Presidente è infatti atavico e storico.

Lo stesso Biden è uno dei suoi detrattori e avversari più irriducibili, ma non avendo un grande acume tattico e men che mai strategico, sta in realtà preparando la strada per la sua rielezione.

I democratici, come per il passato, tendono a sottovalutare l’impatto e la popolarità di Trump nella cosiddetta “Bible Belt”, la “Cintura della Bibbia”, situata al sud –ovest degli USA in Stati come l’Alabama, l’Arkansas, la Carolina, la Georgia, il Kentucky, la Louisiana, il Mississippi e naturalmente il Texas, la Florida (dove risiede Trump), l’Indiana, la Virginia.

Si tratta di un’America rurale e fondamentalista cristiana, armata fino ai denti, anti-abortista e che in molti casi vieta o ostacola l’insegnamento dell’evoluzionismo preferendogli appunto quello della Bibbia. È l’America dei tanti guru telepredicatori evangelici che abbiamo visti nei film americani e che hanno un grosso impatto sulla popolazione più retriva e ignorante.

Tuttavia si tratta di una realtà consistente che i democratici fanno male ad ignorare assumendo spesso un atteggiamento radical –chic che è costato loro l’elezione di Donald Trump come 45° Presidente deli Stati Uniti d’America dal 2017 al 2021. Da stasera, comunque vada, ricomincerà la campagna elettorale di Donald Trump.

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