La Puglia non è solo focacce e orecchiette: la stampa sfida i social e i trend

Il turismo enogastronomico della regione è forte, ma il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno accende la polemica su un cibo troppo identitario

a cura di Redazione
Chiara Ferragni
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La Puglia non è solo focacce e orecchiette: la polemica controcorrente intentata da Oscar Iarussi

Tra le mete turistiche enogastronomiche la Puglia è sul podio, occupando la terza posizione in Italia nelle preferenze dei vacanzieri. Dal Gargano al Salento i menu di ristoranti e hotel sono un tripudio di orecchiette, focacce, olive, burrata, friselle, panzerotti e pasticciotti. La popolarità della cucina - e dello street food - pugliese viaggia anche per i social, con tanto di influencer e star internazionali che la mettono in vetrina nel corso delle loro vacanze, eppure c'è chi dice no a questa sfrenata apoteosi dell'orecchietta. Va bene che il turismo è trainato dall'enogastronomia e che in Italia si mangia più che bene, con una dieta mediterranea da fare invidia al mondo intero, ma il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Oscar Iarussi, non ne può più che la Puglia possa essere identificata solo con le orecchiette o con la focaccia barese.

"Vogliamo trasformare quel che resta di un mondo arcaico e autentico in un resort di lusso? Una comunità, cioè la nostra vita quotidiana, in un marchio commerciale? La Puglia come merchandising a botte di post degli influencer?", sbotta Iarussi. Tra le ultime comparsate social c'è proprio lei, Chiara Ferragni, in vacanza a Bari qualche giorno fa, la quale ha pensato di candidare la focaccia a patrimonio mondiale dell'umanità. Quasi in concorrenza - verrebbe da pensare - con Coldiretti e con il ministro Lollobrigida, che invece da New York hanno spinto la burrata pugliese come grande eccellenza del made in Italy. Iarussi, poi, cita anche l'attrice Helen Mirren, pugliese di adozione: "E' senza dubbio una delle più importanti attrici del mondo, da ultimo si sta spendendo meritevolmente in favore degli ulivi e appena può elogia la Puglia come vacanza dello spirito", scrive il direttore. 

Ovviamente oltre al cibo non può mancare il mare, quando si pensa alla Puglia. Ma davvero solo questo è una delle regioni più importanti d'Italia sul fronte produttivo e culturale? In questo senso è significativo un report di cassa Depositi e Prestiti del 2021 che elenca le aree di impresa fondamentali per la regione: al primo posto l'industria aerospaziale, al secondo i prodotti agricoli di eccellenza, al terzo l'energia pulita per il territorio, quindi il turismo costiero di qualità e poi l'industria culturale e creativa. In particolare, l'industria aerospaziale è il settore in cui la regione è tra delle più attive del Paese e che nell'ultimo decennio ha mostrato una crescita notevole. I prodotti agricoli d'eccellenza, poi, sono un asset fondamentale dell'economia regionale in grado di posizionare la Puglia come quarta regione del Paese per valore della produzione. Non di solo cibo, dunque, vive la Puglia.

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"La pallida imitazione del passato, l'orgoglio della regressione, l'eterno ritorno del panzerotto sono spesso avallati da chi amministra e – mea culpa – dai giornali", aggiunge Iarussi, che poi conclude: "Viva la focaccia, quindi, e il polpo, i ciceri e tria, il pancotto, la giuncata e chi più ne ha, più ne mangi. Ma davvero siamo paghi del destino da «casa dei giochi» e vacanza esclusiva altrui, tra l'altro con i prezzi impazziti anche per noi? No, non può essere".

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