Enrico Letta è rimasto senza lavoro: nemmeno Parigi lo vuole più

Sembrava fatta per la Nato, ma allafine è spuntata la Von Der Leyen, cui gli Occidentali hanno promesso il posto

Di Giuseppe Vatinno
Enrico Letta
Politica

Letta senza lavoro: pure Parigi non lo vuole

Enrico Letta cerca lavoro. Diamo un lavoro a quest’uomo! Dopo la fine del suo ruolo di segretario del Pd ora resta un “semplice” deputato da 15.000 euro netti al mese più pensione, benefit e quadriga dorata modello Ben - Hur. Bazzecole. Infatti Enrico “occhi di tigre” –come lui stesso si definì nella fallimentare campagna elettorale del 2022- cerca qualche “aiutino” ulteriore per incrementare il fatturato annuo e così aveva pensato bene di tornare a bussare a chi un uscio una volta glielo aveva cristianamente aperto.

Le frasi di Yogananda
 

Ma Sciences-PO (L’Institut d’Etudes politiques de Paris) gli ha risposto gentilmente picche alla possibilità di reintegro. La stessa università lo aveva invece accolto dopo che Renzi l’aveva “serenato” dal posto di Presidente del Consiglio nel 2015 ma non gli perdona l’addio per il Nazareno al posto di Zingaretti giusto due anni fa. “Non siamo una porta girevole” gli hanno detto i francesi. Ora come farà il povero Enrico a tirare avanti? Questa la domanda che l’Italia e la Francia si pongono.

Ed ecco perché il Partito democratico è così favorevole al reddito di cittadinanza. Forse in esso vede un salvifico strumento per leader trombati o comunque caduti in disgrazia. Certo è un po’ difficile farlo coesistere con gli stipendi e vitalizi parlamentari ma sappiamo che l’Italia è un Paese di grandi doti inventive. Enrico in realtà una speranzella ce l’ha ancora ma la concorrenza è agguerritissima e la sua posizione debolissima. Si tratta di un posto di nessun conto, una specie di banco pesce al mercato Trionfale di Roma, ma lui ci tiene ed è giusto che conservi questo suo verginale afflato al lavoro.

Si tratterebbe della guida della NATO che è in regime di prorogatio e a breve è una carica che deve essere rinnovata. Enrico sono anni che gli va dietro. E in verità pur il suo “serenatore” Renzi gli va dietro. Entrambi hanno usato tutte le loro armi di diplomazia democristiana per acchiappare il posto ma purtroppo per loro ogni volta che si avvicinava la possibilità concreta di rimediare qualcosa perdevano di brutto una elezione importante e così gli “amici americani” prendevano puntualmente le distanze perché gli Usa investono se hanno un ritorno.

E così Renzi faceva su e giù sulla tratta Firenze - Washington insieme a Benigni e mogliere ma poi ha fatto la cavolata del referendum ed ha perso tutto, Obama se ne è andato e addio ai picnic sulle rive del Potomac. Anche Letta Nipote aveva cominciato a fare la tratta Pisa – Washington ma il fato ha impedito anche a lui di agguantare l’ambito trofeo. Enrico odt in realtà c’aveva pure provato fattivamente a compiacere gli Usa come quando aveva elogiato pubblicamente la Meloni perché Washington la riteneva e la ritiene fondamentale nello scacchiere della guerra ucraina. Ma alla fine è spuntato pure un pezzo da 90 e cioè Ursula von der Leyen in scadenza Ue e a cui gli Occidentali hanno promesso l’ambito incarico in cambio del suo super zelantismo nei confronti dell’Ucraina. Insomma tutto torna. Tranne che per il povero Enrico che ha perso tutto, tranne quella miseria di 15.000 euro netti al mese. Sic transit gloria mundi.

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