Governo Meloni, Urso: "Energia primo fronte caldo: interverremo con decisione"
L'intervento del ministro delle Imprese e del Made in Italy a Mattino 24 su Radio 24
Governo Meloni, Urso: "Caro bollette e crisi energetica sono le priorità del nuovo esecutivo"
Il caro energia è "il primo fronte caldo che dovremo affrontare con interventi nazionali per ridurre i costi dell'energia a carico di imprese e famiglie, in questa fase che ci auguriamo sia di transizione in attesa che le decisioni che l'Europa ha annunciato siano messe in campo in modo strutturale".
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ai microfoni di Mattino 24 su Radio 24 ribadisce le priorità e la roadmap del neo governo Meloni. "Interverremo in maniera decisa perché consapevoli che l'aumento dei costi dell'energia ha un impatto sull'inflazione e sui costi dei prodotti", ha aggiunto Urso.
Il neo ministro delle Imprese in un'intervista rilasciata a Libero ha infatti delineato nel concreto lo scenario. Dalla crisi energetica si riparte "nel breve con il tetto al prezzo del gas, il disaccoppiamento di gas ed elettricità e qualche sostegno materiale alle imprese strategiche" mentre "in prospettiva, con una maggiore produzione di energia qui in Italia, eolica e solare ma anche biomasse e geotermico".
"Da questa crisi l'Italia può uscire più forte perché il gas ora arriverà da Sud e da Est e noi abbiamo i gasdotti. Forniremo energia elettrica, gas e idrogeno verde a tutta Europa attraverso l'Algeria, la Libia, l'Azerbaijan, ai quali siamo collegati. L'autonomia energetica del Continente passerà dalla nostra nazione", ha sottolineato Urso.
Governo Meloni, Urso: "Su Priolo tutte le ipotesi possibili sono in campo"
Ai microfoni di Radio 24 il ministro Urso è intervenuto anche sul caso della raffineria di Priolo, controllata dal colosso russo Lukoil. Per evitare la chiusura della raffineria Isab di Priolo sono in campo "tutte le ipotesi", anche quella della garanzia Sace, ha detto Urso. "E' pensabile anche questo", ha risposto Urso alla domanda se sia possibile un intervento della Sace, ma, ha aggiunto, "non vorrei anticipare nulla, come sempre dobbiamo parlare a cose fatte, tutte le ipotesi possibili sono in campo, ci stiamo occupando di questo dossier come di tutti gli altri che sono critici e che devono essere affrontati".
"Con Giorgetti un minuto dopo il giuramento, ha spiegato, ci siamo visti per esaminare i dossier strategici, tra questi anche quello che riguarda l'azienda di Priolo, peraltro azienda italiana oggi di proprietà di una multinazionale straniera". ll ministro ha ricordato quindi che "il primo provvedimento con la lettera inviata all'azienda da parte del comitato per la sicurezza finanziaria del Mef ha già certificato che l'impresa in questione non è sottoposta a sanzioni e quindi può operare sul mercato internazionale: è un primo significativo passo già assunto in poche ore a cui ne seguiranno altri, in accordo con il ministro Giorgetti, per creare il migliore contesto possibile affinchè l'azienda possa superare il passaggio decisivo del 5 dicembre (data dalla quale gli impianti non potranno più ricevere petrolio russo) e continuare la sua attività".