Nordio: "La politica la smetta di inchinarsi alla magistratura. Decidiamo noi"

Il Guardasigilli all'attacco: "Voglio una giustizia equa e veloce. No all'imputazione coatta"

di redazione politica
Politica

Giustizia, Nordio: "Ogni volta che si cerca di fare una riforma i magistrati..."

Carlo Nordio attacca le toghe e dice chiaramente: "La politica deve smetterla di inchinarsi ai magistrati o le riforme non si faranno mai". Il ministro della giustizia si scaglia contro i colleghi pm dopo i casi La Russa, Delmastro e Santanchè: "Per 25 anni - dice Nordio a Libero - il Parlamento ha rinunciato al suo ruolo. Giusto ascoltare le opinioni delle toghe ma poi decidiamo noi. La maggioranza è unita, il caso La Russa non la indebolirà". Anche se il ministro si trova sotto gli strali dell’Associazione Nazionale Magistrati. "La colpa è della politica che ha rinunciato al suo ruolo prominente. E che si è chinata davanti alle critiche dei giudici". La sua riforma della giustizia, dice, non si fermerà per questo. Nordio affronta anche il tema dell’imputazione coatta.

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"Io - prosegue Nordio a Libero - ho fatto il giudice istruttore e se il giudice istruttore mandava a giudizio l'imputato anche contro il parere del pubblico ministero che ne avesse chiesto l’assoluzione, in tribunale arrivava tutto il fascicolo processuale. Quindi i giudici potevano farsi un’idea di quelle che erano le tesi dell’accusa, della difesa e dello stesso giudice istruttore perché avevano davanti l’intero fascicolo. Ma mi rifiuto di pensare a dei magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie. Non si può però negare che ogni volta che si sia provato a fare una riforma della giustizia è sempre stata bloccata con interventi giudiziari". Infine manda un messaggio chiaro ai colleghi magistrati: "Noi ascoltiamo le vostre opinioni ma alla fine decidiamo noi e solo noi perché abbiamo un mandato che secondo la Costituzione deriva dal popolo".

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