Gualtieri gioca a carte, la Lega replica con la Tombola. E' bagarre a Roma
Seduta infiammata in aula Giulio Cesare. Il leghista Santori invita i consiglieri a giocare a tombola “come diritto allo svago: “Se l'ha fatto il sindaco...”
Il sindaco Gualtieri gioca a carte in pieno Consiglio Comunale? Tre giorni dopo l'esclusiva di affaritaliani.it che ha fatto il giro del mondo con oltre 200 mila citazioni in rete, arriva la replica ironica della Lega, col capogruppo Fabrizio Santori che porta in aula la Tombola alla romana: 48 cartelle più il tabellone e l'Aula Giulio Cesare finisce in bagarre.
Il Consiglio Comunale del lunedì, quello successo a quasi tre giorni di inutili indagini ordinate dalla presidente dell'aula Svetlana Celli per “smascherare” l'autore del video con Gualtieri annoiato, l'ancora più noiosa seduta in seconda convocazione per discutere di emendamentini, si apre col consigliere Santori, deciso a richiamare l'attenzione sulla gravità del gesto de sindaco alle prese col telefonino e alle scuse mai arrivate dal primo cittadino che ha preferito le giustificazioni, “mi annoiavo” e “non era scopa ma tresette”.
Santori: "Anche i consiglieri comunali hanno diritto allo svago, se lo fa il sindaco..."
Il blitz provocatorio del capogruppo della Lega è una beffa alla “sacralità dell'aula”, già profanata dal sindaco. In apertura di lavori, Santori lascia gli scranni e si avvicina al tavolo della segreteria del Consiglio depositando una scatola con la Tombola Romana, “48 cartelle, una per ciascun consigliere – ha spiegato Santori – in modo tale che se dovessero essere presi dalla noia avranno anche loro diritto allo svago”. Apriti cielo, il presidente pro tempore dell'aula, Carmine barbati urla al microfono minacciando l'espulsione del consigliere e della Tombola, mentre la vicepresidente della commissiona Urbanistica, Giulia Tempesta scambia l'aula per una curva ultras scagliandosi verbalmente contro Santori. Alla fine la Tombola non viene aperta ma scatta la caccia a chi tra il pubblico ha realizzato il video della scena. Come se la principale occupazione del Consiglio Comunale di Roma fosse trovare il colpevole dei video e non preoccuparsi di ciò che accade. La vicenda si conclude col presidente Barbati che accusa Santori di “essere stato poco educato dalla famiglia”. Il video si commenta da solo.