Affari di Genio
Corri ragazzo, corri

Non c'è vita, senza antagonismo. Senza quella voglia di cimentarsi con le sfide, senza quel desiderio di provare ad arrivare in alto, sfidando di volta in volta l'avversario, di fatto la propria vita, e forse anche il proprio destino. Non c'è gara, se non esiste la competizione, quella voglia cioè di battersi per ottenere il risultato che ci si è prefissi di raggiungere. Costi quello che costi.
Non si può per questo non correre e non sudare, non si può non arrivare preparati. Studiare tutto il codice di Procedura Penale e poi quello di Procedura Civile, dopo aver acquisito le basi del Diritto penale e di quello Civile. Migliaia e migliaia di pagine acquisite una alla volta, fino a farle diventare proprie, fino ad essere noi stessi quelle parole. In quest'osmosi si processa un'identità che distilla ogni parte di noi, per venire rinnovata e trovare un senso, il giorno in cui si comprende di essere arrivati a mèta, dopo aver percorso l'intero campo di gioco senza che la difesa avversaria sia riuscita a creare ostacoli. È in quella condizione che si nasconde il senso stesso della propria vita e di un'identità attraversata da acque procellose e travolgenti, alternata a solari giornate di mare piatto. È dentro la tormenta che trova un senso l'essere antagonisti e competitivi, ma alla fine vincenti.
A Genio in 21 Giorni si impara proprio questo: a sviluppare quella resilienza mentale che permette di affrontare qualsiasi sfida, che sia un esame, una carriera o un sogno ambizioso.
Una competizione sana è fatta di sforzo e sacrifici, di voglia di sapere e conoscere, affinchè ciascuno dòmini la propria vita; che accade solo quando si riesce a possederne gli elementi culturali strutturali che poi la contraddistinguono; cioè quando si fa del sapere la vera leva della propria vita. Perchè solo grazie alla conoscenza e alla curiosità sottostante si può arrivare a sfidare anche le più alte onde del mare. Ed è lì che si comprende quanto importanti siano state le proprie motivazioni, fino ad affrontare il sacrificio più grande: ovvero la rinuncia alla vita privata, pur in circostanze circoscritte, ma a volte importanti, pur di arrivare a quella maledetta - benedetta mèta. È lì che si ha sentore di poter andare oltre se stessi: dentro se stessi. Al cuore, di sè.
Per questo motivo tutto conta; e molto di più la capacità di saper amare lo studio come formidabile leva nel cammino della propria vita. La quale inizia - sempre - prendendo il passo e poi accelerando
Corri, ragazzo, corri. E studia. Che diventare un Genio, un uomo o una donna libera, conta più di ogni altra cosa, lungo il tracciato che porta alla felicità. Come sempre nascosta durante il viaggio e non nel suo epilogo. Coraggio, s'è appena cominciato.
Max Rigano