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L'avvocato del cuore
Matrimonio all'estero, civile o religioso: viene riconosciuto in Italia?

Gentile Avvocato mi chiamo Martina, ho 32 anni e sono nata e cresciuta in Italia. Sono fidanzata da molti anni con un ragazzo spagnolo e finalmente abbiamo deciso di sposarci a Madrid. Che tipo di matrimonio possiamo contrarre? Io preferirei un matrimonio religioso che però producesse effetti anche civili. È possibile? Viene riconosciuto poi in Italia?”

Gentile Martina, intendo subito rassicurarLa: il Suo matrimonio sarà valido anche se celebrato in un altro paese. E le dirò di più. La Spagna, come l’Italia, grazie al concordato stipulato con la Santa Sede prevede il “matrimonio concordatario”: questa forma di celebrazione del matrimonio oltre a garantire l’applicazione delle regole religiose secondo il diritto canonico produce anche effetti civili. In ogni caso, la riforma di diritto internazionale privato ha reso più agevole la possibilità di sposarsi all’estero, poiché ha stabilito che la capacità matrimoniale e le altre condizioni per contrarre matrimonio (età, capacità naturale e assenza di un precedente vincolo matrimoniale) vengano regolate dalla legge nazionale di ogni futuro sposo.

Il “certificato di capacità matrimoniale” viene rilasciato una volta compilata dai futuri sposi un’apposita dichiarazione nella quale vengono indicati, oltre alle proprie generalità, una serie informazioni personali (ad esempio, di non aver subito condanne penali, di non aver rapporti di parentela e affinità con il futuro sposo, ecc.). Ogni stato valuta quindi l’idoneità a contrarre il matrimonio solamente del proprio cittadino, senza possibilità di ostacolare il riconoscimento di quella del cittadino estero, come spesso accadeva in passato. Sarà dunque l’Italia a valutare la Sua capacità matrimoniale, la Spagna quella del Suo fidanzato, anzi del Suo novio. Potrà richiedere il rilascio del certificato di capacità matrimoniale al Suo comune di residenza, se risiede ancora in Italia, o al Consolato Italiano, se già residente in Spagna.

La stessa regola vale anche per il Suo futuro marito: Italia e Spagna hanno infatti aderito alla Convenzione di Monaco del 1980, che ha uniformato le norme per il rilascio di questo certificato. Ai sensi dell’attuale normativa, oltretutto, per i matrimoni da celebrare in Spagna non esiste più l’obbligo di procedere alle pubblicazioni; è sufficiente contattare l’Autorità locale che dovrà celebrare il matrimonio, sia essa religiosa o civile (Parrocchia o Registro Civil) per ottenere l’elenco dei documenti da produrre ai fini della celebrazione. Per Sua fortuna, dunque, cara lettrice, la Spagna consente la celebrazione del matrimonio concordatario che, da quanto leggo, sembra quello che Lei e il Suo fidanzato intendete optare. Dopo il Suo fatidico sì (e i doverosi festeggiamenti) Le basterà richiedere l’atto di matrimonio al Registro Civil e inviarlo al Consolato Generale di Madrid, in modo da ottenere la trascrizione del Vostro matrimonio in Italia.

Così facendo ripercorrerà le tappe di un’altra italiana che, molti anni prima di Lei, pronunciò il Sì, lo voglio sotto il caldo sole spagnolo: Lucia Bosé. La musa di Visconti sposò il matador playboy Luis Miguel Dominguin nel 1955. A distinguere le Vostre unioni sarà però l’epilogo: sono certa che le promesse che scambierà, a differenze di quelle dei genitori di Mieeguel Bosé, saranno davvero para siempre.

*Studio legale Bernardini de Pace

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