Governo Conte non trascuri i cittadini del Nord
Sì ad autonomia e sostegno ai liberi professionisti. No a privilegi anti-meritocratici per Roma
Se c’è un aspetto del nascente Governo 5 Stelle-Pd che può allontanare i ceti produttivi del Nord sono lo statalismo e il centralismo. Concetti lontani dall’individualismo, nel senso positivo del termine, e dalla meritocrazia. Si pensi al residuo fiscale, le tasse che il Nord versa allo Stato e che ricadono su altri territori. Bene che il nuovo Governo Conte dovrebbe dare spazio al tema dell’ autonomia regionale, richiesta in modo plebiscitario dai lombardi e dai veneti, cui è seguita l’Emilia-Romagna e con altre Regioni ai nastri di partenza. Sospetto il principio di ridurre le detrazioni fiscali, ambito di respiro per i liberi professionisti che non fanno il nero (le tasse dovrebbero pagarle chi dichiara 20.000 euro e ha auto che ne costano 60.000).
Infelice per tanti cittadini del Nord, che magari hanno smesso di credere a Matteo Salvini (da solo contro il mondo e la finanza internazionale), il punto della bozza di programma che circola: “Il Governo dovrà collaborare per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti”. Gli italiani hanno già dato a Roma senza ottenere risultati in cambio e i privilegi da capitale vanno meritati, come dimostrano Berlino, Londra, Parigi.
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