Economia

Open Fiber a fianco di Salvamamme: aiuto a neonati in difficoltà

 

Roma, 23 ott. (askanews) - Un aiuto concreto, 'in punta di piedi', per quelle famiglie messe in difficoltà durante questa emergenza sanitaria in uno dei momenti più belli della vita: la nascita di un bimbo, quando chiedere può essere molto difficile. Su queste basi è iniziata la collaborazione tra Open Fiber e la no profit "Salvamamme" che con il sostegno del gruppo di tlc, guidato da Elisabetta Ripa, ha già potuto aiutare 105 neonati fornendo loro dai pannolini, agli omogeneizzati fino a un seggiolino per la macchina. E altri 50 bimbi saranno presto inseriti nel progetto molto apprezzato da Maria Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, associazione romana che opera su tutto il territorio laziale con i suoi 50 volontari."Abbiamo scelto per Open Fiber i bimbi piccoli, quelli nati intorno al lockdown o che stanno nascendo adesso e che sono i più bisognosi di cure e di attenzioni ed è stato un bell'incontro, semplice, niente di formale. Sono stati veramente adatti a noi, alla nostra delicatezza, a questo popolo fragile, sofferente ma dignitoso", ha spiegato.Il sostegno a Salvamamme è il frutto della solidarietà dei dipendenti di Open Fiber che hanno scelto spontaneamente la no profit come spiega l'amministratrice delegata, Elisabetta Ripa: "L'iniziativa è stata dei nostri colleghi, quindi noi l'abbiamo solo raccolta e veicolata - ha raccontato - e ci è piaciuto moltissimo perchè nasceva spontaneamentedal desiderio di voler donare e partecipare e fare cose utili in un momento in cui ci sembrava di non poter essere più di tanto partecipi a quello che stava succedendo. Una scelta che va nel solco di quello che pensiamo sia giusto in Open fiber, chiedere cosa vogliono fare, come vogliono organizzare e come vogliono distribuire le loro iniziative di solidarietà. È nata attraverso una raccolta di preferenze e Salvamamme non poteva che rappresentare la prima scelta ovviamente".Piccoli gesti che in un momento difficile come quello della pandemia possono rappresentare molto per le famiglie in difficoltà che si rivolgono a enti o parrocchie per chiedere aiuto come evidenzia la presidente Maria Grazia Passeri: "Sostanzialmente arrivano centinaia di mail protocollate da Asl, ospedali, municipi e chiese, arrivano segnalando il bisogno di una famiglia ben conosciuta e noi a quel punto cerchiamo di rispondere ai bisogni concreti contattandoli personalmente. Rispondiamo, se la famiglia è veramente nei guai, sempre sì perchè per alcune persone chiedere è devastante specialmente per chi ha avuto una vita corrispondente a una media situazione e non è abituato a chiedere".