Spettacoli

Dai The Pills alle foto, Luca Vecchi: ecco le mie madri guerriere

 

Roma, 21 mar. (askanews) - È noto a tutti come cofondatore di "The Pills" insieme a Matteo Corradini e Luigi Di Capua, il collettivo nato oltre otto anni fa con una web-series su YouTube, approdato anche in tv e al cinema e diventato un fenomeno. Ma Luca Vecchi, romano nato nel 1985, oltre a essere sceneggiatore, regista e attore è appassionato di arte e cultura giapponese e a Roma ha presentato la sua prima personale di fotografia alla Fondazione Marco Besso, che ha sostenuto l'esposizione, curata da Paola Aloisio. Lui l'ha definita "un'esperienza di fruizione"."La mostra si chiama 'Okaa Sama' che vuol dire 'Onorevole madre', fondamentalmente affronta la tematica della maternità in una maniera un po' bizzarra, c'è un forte parallelismo tra il samurai, inteso come guerriero del Giappone feudale e la figura materna rassicurante e non belligerante tendenzialmente".Da sempre appassionato di Giappone, che ha visitato, e della sua cultura, ha realizzato a Roma a San Lorenzo i suoi scatti in cui si vedono madri vestite di rigide armature di antichi guerrieri, ma da cui escono le forme femminili. Voleva evidenziare proprio questa dicotomia. "Una madre guerriera che si vuole accollare la questione della maternità nonostante le difficoltà che può avere nella vita, l'essere sola o avere tutto contro, la madre per definizione secondo me è una guerriera"."Non ci vuole Freud per capire che ho un rapporto particolare con la figura materna, come del resto credo ognuno di noi, indipendentemente dal gender e dall'orientamento".Un progetto a cui si sta dedicando da anni e che vorrebbe approfondire, continuando a portare in giro la mostra. Poi, dopo "Modalità aereo" di Fausto Brizzi, lo vedremo in due nuovi film al cinema, "DolceRoma" di Fabio Resinaro e in "Nel bagno delle donne" di Marco Castaldi. Non trascurando i The Pills."Con i The Pills stiamo continuando, tra poco escono degli sketch con featuring interessanti...". "C'è un featuring in cui proprio cantiamo una canzone con un mito della nostra infanzia". E ovviamente parla di Cristina D'Avena.