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Coronavirus
Covid in ritirata, l'Rt scende a 0.83. Contro il virus pillole Merck-Pfizer

Covid, il virus batte in ritirata: per la prima volta da settimane dati in miglioramento. Il 91% degli over 12 ha la prima dose

La pandemia di Covid sembra essere prossima alla fine. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: "Siamo finalmente in una fase che appare diversa da quella dei mesi precedenti".

Per la prima volta da settimane, spiega, "guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando nella lotta al Covid", tra riduzione delle ospedalizzazioni e abbassamento dei contagi. Inoltre la campagna di vaccinazione procede spedita: il 91% degli italiani over 12 ha ricevuto la prima dose. 

Ma "dobbiamo ancora tenere i piedi per terra", precisa Speranza. Serve "mantenere un livello di attenzione e di cautela come sempre abbiamo fatto in queste settimane".

Over 50 non vaccinati, sono ancora 1,5 milioni 

Sono 5.799.562 gli italiani di età superiore ai 5 anni ancora senza alcuna dose di vaccino anti-Covid. Quelli con più di 50 anni sono 1.516.796. Il dato emerge dal report settimanale della struttura del commissario Francesco Figliuolo. Nell'ultima settimana le somministrazioni sono state 3.066.339. La fascia pediatrica (5-11 anni) è quella che ha il maggior numero di non vaccinati: sono 1.982.500; seguono le fasce 40-49 anni (923.162) e  50-59 (681.198).

Covid, l'indice Rt scende a 0,93%, giù anche l'incidenza

Il monitoraggio di ministero della Salute e Iss, su dati della settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio, evidenzia che scendono ancora, a livello nazionale, l'incidenza settimanale (da 1.823 su 100mila abitanti a 1.362) e l'indice di trasmissibilità Rt (da 0,97 a 0,93). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sceso dal 16,7% del 27 gennaio al 14,8% del 3 febbraio. Passano da 4 a 3 le Regioni classificate a "rischio alto".

In calo anche il tasso di occupazione nelle intensive e nei reparti

Scende il tasso di occupazione in terapia intensiva e nei reparti di area non critica. Per le intensive è al 14,8% (rilevazione al 3 febbraio) rispetto al 16,7% (rilevazione al 27 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 29,5% (rilevazione al 3 febbraio) contro il 30,4% (rilevazione al 27 gennaio).

Covid, 3 Regioni a rischio alto, 3 moderato, e 15 basso

Tre Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto. 3 Regioni risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, una Regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Le restanti 15 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso. 10 Regioni e province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione riporta molteplici allerte di resilienza", precisa l'Iss.

Pillole Merck e Pfizer: come funzionano e per chi sono indicate

La pillola Merck: Al 3 febbraio risultano in totale 4.117 pazienti Covid avviati al trattamento a casa con la pillola Merck (Msd fuori da Usa e Canada). E' il dato che emerge dal terzo report dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa sul monitoraggio degli antivirali per la terapia di Covid-19. Le prescrizioni di Lagevrio sono in crescita: dal 27 gennaio al 2 febbraio sono state 1.332, in media oltre 190 al giorno, pari all'8,3% in più rispetto alla media giornaliera della settimana precedente (oltre 175). Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola anti-Covid dall'apertura del monitoraggio è quello del Lazio (539), mentre all'altro estremo - ferma a zero trattamenti avviati - risulta la Basilicata. Negli ultimi 7 giorni ad aver fatto più prescrizioni di molnupiravir è stato il Lazio (202, media giornaliera +32%), seguito da Liguria (151, -9,58%) e Veneto (137, +24,55%).

Per chi è indicata la cura? Per pazienti fragili che presentano specifici fattori di rischio, secondo criteri stabiliti da Aifa, tra i quali problemi cardiaci, renali, polmonari, obesità, diabete, neoplasie, immunodeficit, patologie che in caso di infezione da Sars-CoV-2 potrebbero favorire un suo aggravamento. A differenza degli anticorpi monoclonali questa pillola agisce direttamente da antivirale riducendo il rischio di progressione della malattia.

L'utilizzo del molnupiravir - ricorda Aifa - autorizzato per una distribuzione in condizioni di emergenza con decreto del ministero della Salute del 26 novembre scorso, è indicato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi. La durata del trattamento, che consiste nell'assunzione di 4 compresse da 200 milligrammi 2 volte al giorno, è di 5 giorni. La determinazione Aifa relativa alle modalità di utilizzo è stata pubblicata il 29 dicembre sulla Gazzetta ufficiale ed è efficace dal 30 dicembre. Per la prescrizione del farmaco è previsto l'utilizzo di un Registro di monitoraggio che sarà presto accessibile online sul sito dell'Agenzia.

Paxlovid, la pillola Pfizer: Da oggi anche in Italia, dopo il via libera di EMA e AIFA, arriva il paxlovid, il farmaco antivirale prodotto da Pfizer, che si assume per via orale e agisce riducendo la capacità di Sars-Cov-2 di replicarsi nell’organismo attraverso due principi attivi: il primo, chiamato nirmatrelvir (PF-07321332), è un inibitore delle proteasi, progettato per bloccare la proteasi principale di Sars-Cov-2 (Mpro, nota anche come 3CL), un enzima fondamentale per la sua replicazione. Il secondo è il ritonavir, un inibitore di un enzima del fegato chiamato CYP3A, ampiamente utilizzato nella terapia antiretrovirale dell’HIV e che agisce come amplificatore e potenziatore (booster) degli inibitori delle proteasi.

Il paxlovid è indicato per il trattamento di Covid-19 negli adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono a elevato rischio di sviluppare formi gravi della malattia. Il dosaggio raccomandato è di 300 mg di nirmatrelvir (due compresse da 150 mg) con 100 mg di ritonavir (una compressa da 100 mg), assunti insieme per via orale ogni 12 ore per 5 giorni. Il trattamento deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di Covid-19 ed entro 5 giorni dall’insorgenza di sintomi.

Le compresse possono essere assunte con il cibo o lontano dai pasti e devono essere deglutite intere (non devono essere masticate, spezzate o frantumate). La somministrazione avviene a domicilio e a gestirla sono le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).

Nei pazienti con compromissione renale moderata è necessario un aggiustamento del dosaggio, che deve essere ridotto a 150 mg di nirmatrelvir/100 mg di ritonavir ogni 12 ore per 5 giorni. Il paxlovid non può essere somministrato a pazienti con compromissione renale severa, con malattia renale allo stato terminale e con compromissione epatica severa. Il trattamento non è raccomandato durante la gravidanza, in quanto al momento non ci sono indicazioni sull’uso nelle donne incinte. Le donne in età fertile non devono iniziare una gravidanza durante il trattamento con paxlovid e, come misura precauzionale, per 7 giorni dopo il completamento del ciclo di trattamento.

 

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