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Coronavirus
Vaccini, la whistleblower racconta il Pfizergate: "Test fatti senza sicurezza"

La whistleblower racconta i dettagli del caso Pfizergate

"Quello che ho visto e che ho deciso di denunciare, anche se ho lavorato poche settimane per loro, è ascrivibile a una cattiva condotta reiterata, quotidiana". Esordisce così Brook Jackson, la donna che in un giorno ha fatto perdere al colosso farmaceutico BionTech-Pfizer il 20% in Borsa, in un'intervista esclusiva a Il Fatto Quotidiano. Il 5 novembre scorso, con la pubblicazione di un articolo che riportava la sua denuncia, è scoppiato quello che in pochissimo tempo è stato definito come Pfizer -Gate.

"Pfizer aveva interesse che Ventavia arruolasse, nel minor tempo possibile, il maggior numero di partecipanti alla sperimentazione. Ventavia era determinata a rimanere uno dei partner preferiti da Pfizer. E, aggiungo, la società percepiva parte dei suoi compensi sulla base del numero dei pazienti arruolati: tanti più erano gli iscritti al trial, quanto più Ventavia guadagnava. Diciamo che la quantità e la velocità mal si coniugano con le sperimentazioni cliniche..." spiega Jackson, che parla di “dati falsificati”, di “ritardi nel monitoraggio degli effetti collaterali”, dell’impiego di vaccinatori non adeguatamente formati e di “personale responsabile dei controlli di qualità sopraffatto dal volume di problemi riscontrati”. 

Pfizergate, Brooke Jackson: "Volontari esposti a rischi irragionevoli. Io licenziata per aver espresso dubbi"

"I mille volontari, sono stati esposti a rischi irragionevoli, dovuti per esempio alle incongruenze nell’etichettatura del vaccino per il gruppo dei soggetti trattati e per il gruppo placebo, o alla cattiva conservazione del siero dovuta all’escursione termica a cui sono state sottoposte le fiale", sostiene l'intervistata a Il Fatto Quotidiano. Che poi spiega che dopo aver mandato una mail per lamentare la situazione è stata licenziata. "L’azienda per cui lavoravo da sole due settimane mi ha licenziato. Così, in tronco. Era un venerdì, ma stavo lavorando da casa perché mio figlio era malato. Ho passato tutta la mattina a rispondere alle email, dopo qualche ora il computer mi chiede di reinserire la mia password, perché ero stata disconnessa. Ho provato diverse volte, ma la risposta era sempre: la password non è corretta. Ho capito che il mio account era stato disattivato e che, probabilmente, avevo perso il lavoro. Nel pomeriggio, Ventavia mi ha chiamato e mi ha licenziato perché non “adatta ” alla posizione per cui solo poche settimane prima mi aveva assunto".

Vaccini, un business da 60 miliardi

Sempre il Fatto, racconta come siano sessanta miliardi di dollari i ricavi che hanno prodotto profitti record per quasi 30 miliardi di dollari. "Il tutto in soli 9 mesi. Sono le cifre del nuovo ricco business del vaccino anti-Covid di cui hanno beneficiato solo i 3 grandi produttori a tecnologia mRna: Pfizer, BionTech e Moderna. Un incasso enorme figlio della più grande campagna di vaccinazione di massa, a livello globale, che ha preso avvio all’inizio del 2021".

 

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