Virus,anche le previsioni meteo in crisi.Pochi aerei in cielo che inviano dati
Il Coronavirus ha mandato in crisi anche i metereologi. A causa dello scarso numero di aerei presenti nei cieli, infatti, rilevare le temperature ad alta quota è diventato sempre più difficile e le stime negli ultimi periodi hanno perso un po' di affidabilità. A dirlo, numeri e modelli meteo alla mano, - si legge sul Messaggero - sono i ricercatori americani, che individuano la causa del più ampio margine di errore proprio nel calo di voli. Gli aerei delle compagnie commerciali, infatti, attraverso i sensori di bordo, rilevano dati su temperatura in quota, umidità, forza e direzione del vento, turbolenza e via dicendo, che vengono inviati da tutto il mondo al programma AMDAR-Aircraft Meteorological Data Relay.
Opportunamente elaborati, tali dati contribuiscono alla definizione dei bollettini meteorologici. E se le informazioni calano, inevitabilmente, lo fa anche la precisione delle analisi. Gli aerei - prosegue il Messaggero - non costituiscono l'unica fonte di informazioni - si aggiungono a stazioni terrestri, palloni sonda, navi, satelliti - ma, di certo, offrono una mole di dati unica per quantità, centinaia di migliaia di osservazioni giornaliere, e anche per qualità, visto che provengono sempre dalle medesime tratte e, soprattutto, permettono di monitorare puntualmente, a intervalli ravvicinati, tutto il globo. I ricercatori americani hanno confrontato informazioni, modelli e previsioni dei mesi passati con quelli dello stesso periodo degli anni precedenti, rimarcando la minore precisione di quelli più recenti.
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