Coronavirus, la lezione? Meno soldi alle spese militari, più alla sanità
Le lezioni del nemico invisibile che ha sconvolto il mondo.
Il Coronavirus ci sta dando molte lezioni di vita. L’apprezzamento della libertà, dell’aria aperta, dei contatti con gli amici, dei viaggi e altre ancora. Aspetti che, a disposizione, non ci siamo mai curati di apprezzare appieno. Ora li rivalutiamo tutti.
Due considerazioni saltano all’occhio forse più di altre : la prima è quella che i Paesi del mondo dovrebbero aver capito che è necessario investire meno per ammazzare ed invece investire di più per non farsi ammazzare. Tradotto, gli enormi budget messi sulle spese militari gridano vendetta quando si vede che sul versante della sanità le spese si sono ridotte anno dopo anno.
Le lezioni al mondo del Coronavirus
Il Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) nel suo report annuale ( 2018) ha evidenziato come l’investimento sulla spesa militare nel mondo sia cresciuto del 2,6% rispetto all’anno precedente. Ha toccato la strabiliante cifra di 1822 miliardi di dollari, quasi come ai tempi della Guerra Fredda.
Sotto la voce spese militari ci sono tutte le spese dei Governi per forze armate, attività militari , salari e ricerca e sviluppo di ‘elementi afferenti alla guerra’.
Nella classifica della guerra da anni al primo posto ci sono Stati Uniti con una spesa pari a 649 miliardi di dollari ( il 36% della spesa globale) e al secondo posto la Cina con 250 miliardi di dollari (un trend in crescita dell’83% negli ultimi due anni). Poi la Turchia (+65%). Al quinto posto la Francia, superata dall’India, con 64 miliardi di dollari. Poi Russia,Regno Unito,Germania,Giappone e Corea del Sud. Subito dopo l’Italia che è persino riuscita a scalare due posizioni con 28 miliardi investiti.
Ed allora in tutto questo vortice di danaro viene spontaneo il paragone con la situazione odierna delle rispettive sanità in piena pandemia.
Le lezioni al mondo del Coronavirus
Praticamente tutti i Paesi lamentano carenze evidenti rispetto al dramma. Gli Stati Uniti, la superpotenza, sono da giorni in forte carenza di letti di terapia intensiva, ventilatori, dispositivi sanitari e personale sanitario. In così forte carenza che hanno dovuto acquistare materiale dalla Cina, riceverne in dono dalla Russia e da altri e ordinare, attraverso una ‘legge da tempi di guerra’, il Defense Production Act, costringere case automobilistiche come GM e Ford a produrre ventilatori.
E da qualsiasi parte si volga lo sguardo il piccolo nemico invisibile ha messo in ginocchio non solo le superpotenze, ma pure quelle medie e quelle piccole.
E così anche il modello della sanità italiana, considerato dalla classifica di Bloomberg il 4 più efficiente al mondo subito dopo Spagna, Singapore e Hong Kong è stato messo al muro. Solo grazie all’uomo, medici e infermieri, donne e uomini, che hanno sacrificato pure la vita ha retto. Non certo per i non investimenti fatti.
Tutti saltati, peggio che in tempo di guerra. Una lezione che nessuno potrà mai dimenticare.
Le lezioni al mondo del Coronavirus
Una lezione per l’umanità dove si sono viste sorprese e speculazioni inimmaginabili e dimostrazioni di stupidità umana al cubo.
Come è possibile in paesi ricchi trovare nei supermercati grandi come portaerei tonnellate di televisori, umidificatori, tende da campeggio e biscotti ai dieci gusti e non trovare una confezione, ma neanche una, di gel lavamano, di alcool, di prodotti per disinfettare o solo carta igienica?
Come è possibile vedere gente nelle strade (per fortuna sempre meno), girare fianco a fianco per comperare quattro prodotti, far girare il cane o correre senza protezione alcuna?
Come è possibile vedere i più grandi presidenti della terra da Donald Trump, a Xi JinPing, a tutti premier europei parlare in televisione consapevoli di essere nelle mani della buona volontà e intelligenza di scienziati, ricercatori e medici pronti a combattere in prima linea per salvare vite o trovare vaccini?
Come è possibile vedere il grande capo della cristianità, Papa Francesco, così disarmato, modesto e impaurito di fronte ad una minaccia piccola di dimensioni ma infinitamente potente?
Come è possibile vedere affiorare radicati egoismi di Governi che dovrebbero far parte di una stessa unione?
Eppure è uscito il peggio del peggio.
Ecco alla fine di questa pandemia, oltre al ricordo delle tante vittime, tra le eredità del piccolo mostro invisibile avremo in primis quella di capire che è inutile spendere per ammazzare quando non abbiamo le giuste risorse per non farci ammazzare. E secondo che non possiamo dire di avere economie forti se, nell’emergenza, ci mancano gli unici prodotti che realmente ci servono al momento.
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