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Costume
Il Marchese: dopo lady Biden-Macron, la cucina romana conquista Milano

Il Marchese conquista il cuore di Milano

“Il Marchese - Osteria, Mercato e Liquori” fa il bis: dopo aver fatto breccia nel cuore dei romani ora arriva la doppietta nel centro di Milano (via dei Bossi, a due passi da zona Cordusio e dalla Scala: in una ex banca trasformata in ritrovo elegante e accogliente con due maestosi lampadari in cristallo nella sala principale). La ricetta del successo è la stessa, ossia cucina raffinata e tradizionale (Amatriciana, Cacio e Pepe, Carbonara e Gricia in primis) da un lato, ma anche un cocktail bar unico: se nella Capitale siamo al primo Amaro Bar d’Europa con oltre 600 amari, all'ombra della Madonnina il trend porta a raggiungere prossimamente lo stesso obiettivo.

Piatti, design, cocktail bar, filosofia, l'omaggio ad Alberto Sordi (e al suo Marchese del Grillo), i soci fondatori e... Andiamo a scoprire i segreti del Marchese di Milano.

Il Marchese da Roma a Milano

Le distanze tra la Città eterna e Milano si assottigliano nel segno di un’autenticità culinaria romana contemporanea ispirata alla tradizione che non dimentica gli inni gastronomici più veraci. Il progetto vede protagonista il ristorante e cocktail bar “Il Marchese - Osteria, Mercato e Liquori”, che approda nella città meneghina a quattro anni dall’apertura romana per esportare tutta la travolgente allure di un locale ispirato al famoso film “Il Marchese del Grillo”, diretto da Mario Monicelli e magistralmente interpretato da Alberto Sordi.

Secondo in ordine temporale, il nuovo locale promette però di non essere certo da meno rispetto al “gemello” di via Ripetta a Roma, insegna di successo che ha ricevuto il plauso di due clienti speciali come la First Lady Jill Biden e la Première Dame Brigitte Macron. L’obiettivo di questa osteria elegante e accogliente è conquistare a colpi di golosa amatriciana e ottimi cocktail il cuore dei milanesi, spalancando loro le porte del travolgente “mondo” del Marchese, raffinato e verace nello stesso tempo, come nella Roma papalina e popolana. È la sfida che muove, carichi di passione ed entusiasmo, Davide Solari e Lorenzo Renzi, romani doc e già proprietari appunto dell’indirizzo capitolino, con un’amicizia nata sui banchi di scuola: i due imprenditori, esportando il brand dal prezioso palazzo ottocentesco nel centro storico della città eterna, iniziano la nuova avventura nelle vicinanze del Teatro alla Scala, alle porte di Brera. La scelta è ricaduta su questa zona di pregio, dalla forte vocazione artistica, dove negli anni si sono affermati spazi come il Teatro dei Filodrammatici, la sede di Christie’s Italia a Palazzo Clerici, le Gallerie d’Italia disegnate dall’archistar Michele De Lucchi, senza dimenticare nomi altisonanti di locali iconici come lo storico ristorante due stelle Michelin Il Luogo di Aimo e Nadia, ospitato in una corte d’epoca e Trussardi alla Scala, griffato punto di riferimento della moda e del teatro.

“La grande passione che ci ha accompagnato nel costruire da zero questo nuovo spazio vocato alla sana, genuina e conviviale socialità, ci ha consentito di raggiungere questo entusiasmante traguardo dell’apertura in una città stimolante ed eclettica come Milano - spiegano Davide e Lorenzo - Qui sarà possibile trovare l’ambiente giusto per sentirsi come a casa, all’insegna della buona tavola e dell’allegria.”
 

Il Marchese Lorenzo Renzi e Davide Solari
 

“Per trovare lo spazio giusto ci abbiamo messo due anni. – continuano – Volevamo un locale nella zona centrale che rispecchiasse le nostre esigenze e, dopo tante ricerche, ci siamo riusciti. L’ambiente è ampio, 700 metri quadrati al piano strada più altri 200 nella zona magazzino, e fa parte di un contesto storico. Il Marchese Milano si trova all’interno di un palazzo dei primi del ‘900 decorato con marmi milanesi di grande pregio.  Per progettarlo, invece, ci abbiamo messo pochissimo perché avevamo già le idee molto chiare sul format e lo stile”.

Un salotto enogastronomico urbano, dunque, pronto ad accogliere i milanesi nei suoi spazi raffinati dal lunedì alla domenica, dalle 12:30 alle 02:00, rendendosi luogo d’elezione per qualunque occasione, dall’aperitivo del pranzo fino al dopo cena, divenendo all’occorrenza uno spazio perfetto per ogni tipologia di evento.

Il Marchese a Milano - Il design

La sede meneghina de Il Marchese è persino una versione più opulenta e ricca di quella romana: preservando la totale coerenza del design originario, opera degli studi di Luca Gasparini (Gasparini e Architetti) e Delfina Caprio (D-factory), Davide e Lorenzo hanno realizzato un progetto che rispettasse e valorizzasse al massimo la storia dell’edificio ospitante, di stile neoclassico, tra colonne e pavimenti antichi. Un design che si fonda su un intervento conservativo ma al tempo stesso ispirato alle ambientazioni di un film di un’altra epoca storica e che fa rivivere nelle tessiture e nei materiali, i particolari scenografici della pellicola, dagli abiti del famoso Marchese del Grillo con i suoi velluti e le tinte pastello, i colori del suo panciotto, ma anche dagli arredi del suo palazzo, dominati dal vetro e dall’ottone, come anche da quadri antichi. In contrapposizione, non manca nei dettagli decorativi la parte più povera e più vera dell’osteria frequentata dal popolo, rappresentata dal legno grezzo e dall’aspetto volutamente decadente delle pareti. Varcare la soglia de Il Marchese, infatti, vuol dire immergersi innanzitutto nei fasti e nell’opulenza della Roma dei primi anni dell’800, tra preziosi stucchi e sofisticati arredi: i décor strizzano l’occhio agli ambienti lussuosi tipici della nobiltà dell’epoca, proprio di quel “Marchese”, caustico aristocratico che vive nel lusso pur non disdegnando bettole e osterie con il suo alter ego carbonaro, nonché guardia nobile di Papa Pio VII.

Anche il ristorante milanese omaggia le locande, tra tavoli di legno fatti a mano e sedie di fattura artigianale: il risultato è un salotto enogastronomico dall’allure francese, al contempo elegante e autentico, che si differenzia da quello romano per offrire anche serate con musica live di sottofondo, per un piccolo e prezioso “ristorante nel ristorante” (con cucina e cocktail bar, oltre a uno chef e un barman a disposizione) e un’ulteriore grande sala con affaccio su strada, da riservare per eventi e occasioni speciali. Cuore del ristorante è la corte centrale ovale, caratterizzata da maestose colonne a fare da quinta scenica alla cucina e al cocktail bar a vista, per una raffinata “piazza” che ospita delle poltroncine e dei divanetti in pelle o in velluto color Champagne o celeste, in abbinamento ai tavolini in marmo e, ancora, sedie e tavoli di legno. L’écru, il crema e il brunito sono i colori dei marmi, come pure degli stucchi del soffitto e della texture delle pareti, trattate con un particolare processo a strati per restituire quell’effetto dello “scorticato” e dell’usurato dei vecchi palazzi di città. Gli inserti luminosi del lucernario sono l’innesto di luce naturale che va a completare l’illuminazione affidata a giunonici lampadari di cristallo e ottone a gocce, tipici delle sontuose dimore d’epoca. Segno distintivo rimane il bancone continuo, un susseguirsi di doghe in legno come a creare un mantello sinuoso, per una cucina a vista pensata per curiosare sulla composizione dei piatti. E, ancora, risaltano nelle sale riservate a “ristorante nel ristorante” le cementine a scacchi bianche e nere prodotte su misura (circa 200 metri quadri in totale) e che ritroviamo a Il Marchese di Roma come elemento iconico degli allestimenti.

Il Marchese a Milano - La cucina romana e... Alberto Sordi

A Milano come nella Capitale, Il Marchese è un’elegante e raffinata osteria con una filosofia culinaria dalle forti radici romane e ispirata alle ricette della tradizione che vengono alleggerite secondo un gusto contemporaneo dal cuoco Daniele Roppo. Daniele, fin dall’infanzia, ha avuto un importante legame sia con sua nonna, che lo ha fatto appassionare alla cucina, sia con la figura di Alberto Sordi. “Ricordo la prima volta che lo incontrai, avevo sette anni. Sordi andava dal mio stesso barbiere ed ero in fila per farmi tagliare i capelli.  – racconta Roppo – A un certo punto appare l’Albertone nazionale e mi inizia a prendere in giro. Andava di fretta, perché lo aspettavano a Cinecittà per girare e, quando mi passò davanti, mi diede pure una cinquina sull’orecchio, per farmi una specie di carezza. Poi, quando se ne andò, mi ringraziò per averlo fatto passare avanti”. Daniele ha una passione per la gastronomia artigianale e per una cucina genuina e sincera che si concretizza nella ricerca di un prodotto sempre freschissimo e di prossimità. Come nelle vecchie osterie, si tratta direttamente con i produttori, spesso delle piccole realtà a conduzione familiare, e si sceglie solo l’ingrediente migliore.
 

il marchese milano piatti
 


Il Marchese a Milano - Piatti e prodotti della tradizione romana. Antipasti

Così, nei piatti si ritrovano dal guanciale acquistato da Re Norcino, una realtà pluripremiata e ultracentenaria di Ascoli Piceno, al pecorino di Cibaria, prodotto in altura e molto più dolce degli altri; dal baccalà pescato all’amo (per preservarlo dagli ematomi procurati della pesca con la rete) ai funghi porcini raccolti da un caro amico di Daniele sulle colline laziali; ancora, dal polpo ai gamberi fino ai calamaretti che arrivano da Santo Spirito e la mozzarella di bufala affumicata, di una piccola realtà produttiva di Latina. Nel menu troviamo, tra gli antipasti, la Crocchetta di bollito con la salsa verde, piatto romano e “ricetta di mia nonna – rivela il cuoco romano – nella quale faccio bollire e stracuocere il campanello e la punta di petto di manzo insieme a qualche spezia ed erba aromatica. È un piatto semplice fatto con tagli di carne poveri, dei quali mantengo anche l’acqua di cottura per ammorbidire la crocchetta. La salsa verde che accosto è quella classica che unisco a una maionese fatta in casa”.

Il Marchese a Milano - Piatti e prodotti della tradizione romana. Primi, secondi e dolci

Tra i primi in carta, oltre agli immancabili romani, un inno alla veracità all’insegna di Amatriciana, Cacio e Pepe, Carbonara e Gricia - da mangiare rigorosamente in una scenografica padella in alluminio, che viene portata al tavolo con una generosissima porzione di pasta - troviamo nelle proposte stagionali lo Gnocco con ragù di coda alla vaccinara, sedano croccante e caco amaro e il Risotto agli agrumi, tartare di tonno, pistacchi e teriyaki. Tra i secondi, oltre al classico Filetto come i saltimbocca - un filetto di vitello con salvia e prosciutto, come vuole la ricetta dei saltimbocca alla romana, con cottura lenta e poi saltato con il fondo bruno (preparazione di tre giorni) e il vino - anche la Pancia di maiale, patata all’arancia e mela verde e il Polpo su crema di zucchine alla scapece, fiore di zucca e soja caramellata.

Tra i dolci, tutti fatti in casa, un classico della pasticceria italiana è il tiramisù, in versione classica e al pistacchio.

Il Marchese a Milano - Il cocktail bar

A dirigere l’amaro e cocktail bar de Il Marchese - da vivere dall’aperitivo al dopocena, o anche in un intrigante cocktail pairing da accompagnare al pasto - è Fabrizio Valeriani, bar manager a Roma e a Milano. Un bartender con solida esperienza che offre allo stesso tempo una miscelazione classica e sperimentale, d’avanguardia e basata sul gusto, con accostamenti che si sposano con la cucina, e cordiali, sciroppi, infusioni e fake lime tutti preparati in casa. Per farsi ispirare, si consiglia di dare un’occhiata agli Special, ovvero dei Twist on classic come le sei varianti di Americano che sono presenti nel menu, anche con aromatizzazione fumée, e pensati proprio da Fabrizio. Tutti i cocktail proposti nella drink list sono miscelati con uno degli oltre 600 amari italiani dell’Amaro bar di Roma, che presto saranno tutti presenti anche a Milano. Tra questi, immancabile per iniziare già all’aperitivo, è l’elegante Cavaliere di Franciacorta, un cocktail Champagne base Franciacorta, con Tequila Patron, Vermouth Martini Rubino, Amaro del Capo Red, sciroppo mandarino fatto in casa, succo di lime fresco, top di Franciacorta e spray di rosa damasciena. Conquista il Passion Fitz, a base Fernet Branca, succo di lime fresco, sciroppo home made di Passion fruit e Chinotto.

Il Marchese a Milano - La proprietà: Davide Solari e Lorenzo Renzi

Giovani imprenditori romani, Davide Solari e Lorenzo Renzi sono amici fin dalle scuole superiori. Portati per le pubbliche relazioni, hanno cominciato a lavorare insieme da ragazzi, organizzando eventi e dimostrando un grande talento nel saper riunire attorno a loro le persone. E una volta partiti, sempre insieme, non si sono più fermati. Hanno lanciato l’Art Cafè nel 2001, curato l’ideazione e lo sviluppo dello stabilimento e locale di Fregene Ondanomala nel 2003 e creato l’innovativo ed esclusivo V Lounge a Ostia, nel 2009. Una sorta di Miami sul litorale laziale, con la quale hanno dato un nuovo appeal e impulso alle notti estive romane, recependo l’esigenza del bello nella capitale. Negli anni hanno provato spesso a immaginare un locale che accogliesse i sogni (e non solo) di chiunque vi entrasse. E una volta cominciata la ricerca dell’immobile, lo trovarono passeggiando su via di Ripetta, un ampio spazio dove immaginarono subito Il Marchese. Da qui è iniziato un percorso fatto di follia, fatica, responsabilità. Quest’anno, dopo aver festeggiato 25 anni di amicizia, si preparano a conquistare nuovi obiettivi.

“Siamo come fratelli”, afferma Lorenzo con il sorriso stampato sul viso, mentre sulla loro complementarietà ci pensa Davide a fare ironia: “Sembriamo un po’ Sandra e Raimondo. Discussioni e scaramucce che si concludono sul nascere. Credo che non possiamo fare a meno l’uno dell’altro”.

“Ci siamo conosciuti a scuola – racconta Renzi – Eravamo un gruppo di amici molto affiatato ma con Davide amici veri lo siamo diventati con il tempo. Abbiamo iniziato a condividere ogni cosa: amicizie, vacanze e lavoro. Alcune cose le vediamo proprio allo stesso modo, sia nella vita che ovviamente nel lavoro: ci basta uno sguardo per capire dove vogliamo andare, cosa vogliamo dire. Per altre, abbiamo caratteristiche e modi di affrontare le difficoltà diversamente ma è proprio questo che ci fa aver bisogno l’uno dell’altro.”“Quando abbiamo visto per la prima volta i locali di via di Ripetta – continua Solari – abbiamo subito capito entrambi che quello doveva essere Il Marchese. Senza troppe riunioni per scegliere, senza alcuna discussione e compromesso, la vedevamo nello stesso modo. Sempre con l’affetto di chi è cresciuto insieme”.

“È proprio così – conclude Davide – Il Marchese è il coronamento di tutto. Lo aspettavamo, era la nostra meta. Nel Marchese c’è tutto di noi: il nostro carattere, il nostro volerci bene, le nostre relazioni, i nostri sogni”.

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