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Costume
John Richmond lancia la capsule collection “see now, buy now”

Rock, glamorous, iconica. Evocativa e immediatamente disponibile. Segna un ritorno e preannuncia un futuro. La Capsule Collection con la quale John Richmond sigla il suo rientro sulla scena fashion ha la forza dell’heritage, le caratteristiche del contemporaneo e il disegno del proprio sviluppo.

John Richmond riprende le redini del proprio marchio e propone una collezione “see now, buy now” che raccoglie tutti gli elementi di una moda che si propone di captare e sviluppare i contenuti di una contemporaneità che, sia pure in continua trasformazione, ricerca ed elabora una storicità necessaria alla comprensione delle proprie istanze. Ieri la presentazione durante la Milano Fashion Week con una presentazione all’ex cinema Art in via Pietro Mascagni, in cui lo stesso stilista si è esibito alla chitarra in collaborazione con le Smoke Fairies per la musica e Bryan Adams per la fotografia.

La Capsule Collection, già disponibile per la vendita sulla piattaforma e-commerce del sito johnrichmond.com (inaugurato in questa stessa occasione), è formata da quaranta capi iconici che provengono dall’elaborazione delle caratteristiche stilistiche della moda di John Richmond, in una sorta di storicizzazione di un DNA forte e innovativo. Venti capi per la donna e venti capi per l’uomo che compongono il guardaroba essenziale di un lifestyle sempre attento al rinnovamento di sé. Componendo dei total look che, mentre raccontano le proprie origini con capi spalla, abiti, accessori, foulard e gioielli, costruiscono il racconto estetico della mutazione del nostro contemporaneo.

“Più che una collezione vera e propria è una capsule, quasi un secondo guardaroba - spiega John Richmond ad Affaritaliani.it -. L'ho realizzata velocemente perché volevo essere sul mercato: rappresenta il passaggio tra quello che ero e quello che sarò. Non una nuova strada quella che sto percorrendo. Sto scalando la stessa collina di sempre, arrivando ogni volta sempre più in alto. Ecco perché ho raccolto in alcuni capi iconici tutto il mio senso rock della moda. La musica è la mia moda. David Bowie, Marc Bolan, Roxy Music, il Punk, la New Wave: questo è il mio design”.

"In una società dominata dai social network non c’è più bisogno della musica per protestare. Ma il rock non ha perso la sua capacità di influenzare le culture perché è nato con una caratteristica molto powerful. Ancora oggi, il rock è l’espressione di una contro-cultura che permette alle donne e agli uomini di esprimersi in modo molto individuale".

La fonte di ispirazione rock di John Richmond non è un recupero nostalgico delle dirompenze musicali del passato, ma l’elaborazione della capacità narrativa di questa società in continua mutazione. John Richmond lo fa con quel sentimento rock tuttora capace di costruire tribù nomadi ed esprimersi come stile di vita, quando si trasforma in iconicità. In questa capsule, il rock si avverte nell’elaborazione creativa che, come nella musica, disorienta e mette in discussione le certezze precostituite, evocando nel contempo il glamour estremamente contemporaneo di un nuovo street-style.

Se il nuovo corso di John Richmond ha debuttato ufficialmente a Firenze lo scorso gennaio con la partecipazione a Pitti Bimbo, dove è stata svelata la collezione John Richmond Jrper l’autunno/inverno 2017-2018, il progetto a cui sta già lavorando John Richmond è la “first collection uomo e donna, che sfilerà durante la fashion week di Milano a settembre 2017”. Non solo. “Penso che in quell’occasione lancerò un’altra capsule collection. La moda cambia velocemente e deve stare al passo coi social network. Le persone non vogliono grandi cose, ma piccole cose più di frequente". E la tendenze dalla moda genderless? “Ci saranno sempre pezzi che possono indossare sia l’uomo che la donna, ma in generale è un’idea che commercialmente non funziona. La moda uomo rimarrà sempre uomo, la stessa cosa vale per la moda donna”, conclude John Richmond.

Bryan Adams

"Bryan ed io siamo amici da tanto tempo e quando cominciò a prendere sul serio la fotografia gli suggerii di scattare il look book di una delle mie collezioni" dichiara John Richmond. "Mi resi conto allora che non solo era un grande musicista, ma anche un eccellente fotografo. Dal 2000 al 2008 abbiamo lavorato ininterrottamente insieme, su tutte le campagne e in generale sulla produzione fotografica del marchio, incluso la Smart personalizzata John Richmond. È un periodo di cui conservo un bellissimo ricordo e di cui vado molto fiero, non solo per il risultato prodotto, ma anche per il piacere di lavorare con Bryan. È sempre piacevole passare del tempo con un amico".

Smoke Fairies

Katherine Blamire e Jessica Davies hanno realizzato una consistente produzione musicale con il nome di Smoke Fairies. A partire dal loro debutto con il singolo Living With Ghosts, hanno pubblicato quattro album acclamati dalla critica. Nel 2010 l'esordio con Low Light and Trees, annunciato come uno dei migliori 50 album d'autore americani dell'anno, seguito nel 2012 da Blood Speaks che consacra il successo internazionale del gruppo. Nel 2014 esce Smoke Fairies che segna un profondo cambio di direzione musicale, sottolineato da For Folk's Sake "Le Smoke Fairies vogliono spingere la loro creatività dentro ed oltre l'etere". Nel 2015 il loro ultimo lavoro Wild Winter viene così recensito dal New York Times: "Le Smoke Fairies si esprimono intrecciando in stretta armonia le loro due voci dai timbri miscelati come fossero sorelle". Da segnalare la collaborazione con Jack White come produttore del singolo Gastown/River Song pubblicato con Third Man Re-cords, la nota etichetta di Nashville. Smoke Fairies si sono prodotte nel modo intero da sole o come supporto di of Public Service Broadcasting, Brian Ferry, Richard Hawley e Laura Marling per citarne alcuni.

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