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Lavoro, l'home office nuova frontiera: l'intero ufficio racchiuso in un mobile

Lavoro, l'home office nuova frontiera: l'intero ufficio racchiuso in un mobile

L’emergenza di questi giorni sta accelerando il ricorso allo smart working, mettendone in luce, purtroppo, l’impreparazione di molte aziende. In queste condizioni, scopriamo, tra l’altro, che le tecnologie ci permettono di lavorare bene a distanza, in un paesaggio nuovo e diverso, quello domestico. Parliamo dell’home office, uno dei diversi modi di concepire lo smart working, a cui milioni di italiani, a causa dell’emergenza Covid-19, sono costretti a ricorrere. Per l’architetto Carlo De Angelis, da molti anni impegnato a sviluppare e promuovere i vantaggi dello smart working nei confronti di imprenditori e lavoratori, “l'home office consiste nel concepire un ambiente casalingo in cui vi è l’assenza di confini precisi tra dimensione domestica e lavorativa, in una virtuosa integrazione tra gli spazi dedicati al lavoro e quelli riservati alla vita privata”. Per questo, secondo De Angelis occorre soffermarsi su un elemento presente in tutti i nostri uffici: la postazione lavorativa. “Chiunque sento in questi giorni, mi parla del fatto che sta avendo problemi alla schiena per lavorare. Mi sembra, quindi, che il fulcro dell’home office sia soprattutto la seduta a cui prestare la giusta attenzione, specialmente per chi svolge un’attività costante e per lunghi periodi. Non possiamo pensare di lavorare su un divano o su una sedia da cucina!”. L’idea dell’architetto, dunque, è quella di  una postazione flessibile, fungibile per l’uso domestico e l’uso lavorativo e integrata con l’ambiente circostante (l’arredo della propria casa).

L'architetto del Dec Carl De Benedettis
L'architetto del Dec Carlo De Angelis

Il nuovo progetto appena nato che permetterà di avere questo ed in pochissimo spazio è un mobile movibile su ruote, a forma di parallelepipedo che, quando è aperto, è una vera e propria postazione di lavoro, dotata di ogni componente necessaria allo svolgimento delle proprie attività d'ufficio: pc, monitor, tastiera, mouse, prese di corrente, usb, vano porta-smartphone, portapenne e altri interessanti accessori ma soprattutto con una seduta operativa ed il tutto viene integrato e nascosto all'interno del mobile quando esso viene chiuso, tornando ad assumere una forma discreta e armonica con l’ambiente domestico circostante. “L’home office rappresenta un ulteriore modo di intendere lo smart working, in quanto riesce perfettamente a bilanciare la vita privata e la vita lavorativa, sovrapponendo al meglio momenti privati e momenti di lavoro”, precisa De Angelis.In effetti, l’esperienza che tutti stiamo vivendo nelle nostre abitazioni a causa dell’epidemia può costituire per le imprese anche un’occasione per incentivare l’utilizzo dello smart working che, secondo autorevoli studi, riesce a garantire un’elevata produttività e creatività, riducendo per le imprese i costi fissi derivanti dalle postazioni presenti negli uffici. Per De Angelis, “questa nuova frontiera dello smart working si può adattare perfettamente al lavoro nei call center che da qualche anno, per essere più competitivi sui mercati, stanno delocalizzando le proprie attività all’estero”. L’home office è dunque l’occasione per riportare il lavoro a casa nostra. In tutti i sensi.

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