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Costume
Quale cibo primo nella top ten con il Coronavirus? Non lo indovinerete mai
(fonte Lapresse)

Segregati in casa, cosa comprano gli italiani in questo momento di crisi da Coronavirus?

Non lo indovinerete mai.

L’acqua minerale!

 

Basterebbe aprire il rubinetto di casa! Eppure no, sembra che la fiducia nel soggetto pubblico non sia gettonatissima. Una questione psicologica più che di sostanza, vista la diffusa qualità dell’acqua del rubinetto in Italia. Ma è quanto trapela dai principali acquisti nei grandi marchi della Gdo, i cui rifornimenti garantiscono un certa tranquillità diffusa in tutto il Paese, da Nord al Sud.

 

Dopo l’acqua minerale, carta igienica, candeggina e disinfettanti si piazzano nei primi posti della top ten. Subito dopo zucchero, farina, pasta, pelati, pesce in scatola, ma anche alcol etilico. 

Nelle grandi città le file davanti ai supermercati sono diffusi. Ma il quadro cambia tra centro e periferia, ipermercati e piccoli supermercati. Rispettando la normativa e le distanze di sicurezza,il quadro muta tantissimo a seconda del contesto locale e dell’ora della giornata in cui ci si reca a fare gli acquisti.Con tanto di vigili schierati, alcuni piccoli Comuni lombardi hanno ripristinato i banchi da mercato, cioè vendere alcuni generi alimentari ai banchi, distanziati di molti metri. Ma sono piccole esperienze, iper controllate e frutto dell’iniziativa di alcuni sindaci di piccoli Comuni.

 

Intanto cresce la spesa online per tutte le piattaforme che offrono il servizio, come da Conad a Esselunga. Tanti ordini e tempi molto dilatati per la consegna ma organizzandosi si raggiunge l’obiettivo senza grandissimi stress. Il pagamento, come da normativa, è solo online e il pacco viene lasciato davanti alla porta di casa.

 

Dopo il caos iniziale il sistema della Gdo ma anche dei piccoli empori di varia natura sembra reggere molto bene. E intanto c’è anche chi dona ai medici degli ospedali e lancia un appello agli altri imprenditori italiani: “Facciamolo tutti!”. Come Luca Madonna, del Madonna Industrial Bakery di Modena e Salumificio Giovetti di Portile, in collaborazione con l’associazione di volontariato locale Porta Aperta. 

Per due settimane, alle 8 in punto del mattina, consegneranno focacce, pizze, pane e salumi al Policlinico di Modena, a beneficio del personale sanitario da settimane in prima linea nella lotta al Covid 19.. 

 

“L’idea è nata dai bambini”, ha spiegato Salvatore Madonna, Ad dell’impresa di famiglia Madonna Industrial Bakery, “che vedendo le scene in TV dei medici in tuta e mascherine impegnati in turni estenuanti, ci hanno proposto di aiutarli e noi lo abbiamo fatto proponendo ciò che ci viene meglio, cioè il cibo che produciamo”. Madonna Industrial Bakery è una realtà modenese da vent’anni e collabora da tempo con l’associazione Porta Aperta per donare cibo ai bisognosi.

 

“Ho coinvolto un amico d’infanzia”, ha aggiunto Luca Madonna, “che ha un salumificio a Portile e che fornirà gli affettati già pronti per farcire il pane e le focacce. In un momento in cui dobbiamo tenere le distanze, questo abbraccio virtuale ci è sembrato il modo migliore per contribuire agli sforzi comuni. Ci è venuto naturale pensare al Policlinico, perché abbiamo lavorato al Bar dell’ospedale, molti anni fa e lì conosciamo molti professionisti”. “Siamo molto grati a Madonna Industrial Bakery, Salumificio Giovetti di Portile e Porta Aperta per la sensibilità dimostrata in questo frangente a sostegno del nostro personale” ha commentato il Direttore Amministrativo Lorenzo Broccoli.

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