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Referendum, dal Sì di Ilaria D'Amico al No di Fedez. Il voto dei vip
Foto da Nuovo

Appelli, indicazioni di voto, "endorsement" più o meno espliciti: tra intellettuali, artisti e manager italiani si sono ben delineati gli schieramenti in vista del referendum costituzionale. Si parte dalla dichiarazione di voto che ha fatto più rumore, quella di Roberto Benigni, che un po' a sorpresa ha dichiarato di essere favorevole alla riforma. Di più: ha detto che "se vince il no è peggio del Brexit". Una presa di posizione contestata da tanti colleghi e soprattutto dal premio Nobel, Dario Fo, scomparso il 13 ottobre, che lo aveva addirittura accusato di "tradire se stesso".

I VIP CHE VOTANO SI'

D'accordo con il comico toscano, premio Oscar 1999, ci sono l'attrice Stefania Sandrelli, tra i testimonial della campagna "Basta un Sì", la regista Liliana Cavani, lo scrittore e regista Federico Moccia, il regista Gabriele Salvatores con i colleghi Paolo Sorrentino, Paolo Virzì e Ferzan Ozpetek. E ancora, gli attori Claudio Bisio, Silvio Orlando, Beppe Fiorello, i ballerini Carla Fracci e Roberto Bolle, i cantanti Andrea Bocelli e Caterina Caselli, gli chef carlo Cracco e Massimo Bottura.

Tra gli sportivi, Alex Zanardi, Marco Tardelli e l'astronauta Franco Malerba. Diversi anche gli intellettuali schierati per il Si': dalla scrittrice Susanna Tamaro ai filosofi Umberto Galimberti e Angelo Bolaffi, dallo psicanalista Paolo Crepet agli storici Giuseppe Galasso e Lucio Villari, dal genetista Edoardo Boncinelli allo storico dell'arte Andrea Carandini, dall'esperto di media e comunicazione Mario Morcellini al giornalista e scrittore Riccardo Chiaberge, direttore scientifico dell'Enciclopedia Treccani.

Votano Sì anche i grandi industriali e i top manager: dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, all'ad di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, dall'ad di Finmeccanica Mauro Moretti, all'ad di Fca, Sergio Marchionne e di Eni, Claudio Descalzi, secondo il quale "è logico pensare che abbiamo bisogno di snellire il nostro sistema".

INSULTI AI VIP SCHIERATI PER IL SI'

"Offese, insulti omofobi, calunnie gratuite. Dopo la pubblicazione, su bastaunsi.it e non solo, dei vari appelli e dichiarazioni a favore del Si' al referendum da parte di personaggi noti del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, sui social si stanno scatenando i peggiori istinti di alcuni utenti che sostengono il No". Lo ha denunciato pochi giorni fa in una nota il Comitato referendario "Basta Un Si'".

"Star e professionisti del calibro di Andrea Bocelli, Roberto Bolle, i componenti del trio Il Volo, Ilaria D'Amico, Costantino della Gherardesca - solo per citarne alcuni - sono bersagliati in queste ore da commenti feroci e ingiuriosi che certo non sorprendono i frequentatori dei social network, ma che dimostrano le conseguenze della scelta di alcuni sostenitori del No di alzare i toni dello scontro a livelli intollerabili per un confronto politico civile", scrive il Comitato.

"Definire i sostenitori del Si' come serial killer, accusarli di voler aiutare la mafia, affiancare la riforma costituzionale all'Aids: sono solo gli ultimi esempi di comportamento che alcuni cattivi maestri del fronte del No danno ai loro sostenitori, che poi si scatenano sul web.

Noi lo ribadiamo con forza: non ci trascineranno mai su questo piano, non accetteremo mai questo livello di scontro. Siamo solidali con chi ha espresso pubblicamente il proprio sostegno al Si', anche mettendo in gioco la propria popolarita', e consideriamo questi insulti come delle stelle di riconoscimento democratico da appendere al petto", conclude il Comitato.

IL FRONTE DEI VIP PER IL NO

Già a marzo diversi artisti avevano firmato un appello contro la riforma Boschi. Tra i nomi eccellenti quelli degli attori Toni Servillo, Leo Gullotta e Monica Guerritore, della cantante Fiorella Mannoia e dell'attore e drammaturgo Moni Ovadia. Per il No, comunque, si sono espressi anche molti altri artisti: dal comico Maurizio Crozza ai registi Citto Maselli, Giuliano Montalto e Roberto Faenza, dalle attrici e conduttrici Rosita Celentano, Alba Parietti e Rossella Brescia al consigliere Rai ed ex direttore di Rai 2, Carlo Freccero, agli attori Ottavia Piccolo, Carlo Gioè e Daniela Poggi.

E poi Sabrina Ferilli, Elio Germano, Claudio Santamaria, Sabina Guzzanti, Pierò Pelù, Fedex, J-Ax, Adriano Celentano.

Anche lo schieramento degli intellettuali contrari alla riforma costituzionale è nutrito e variegato. Si va dall'immunologo Fernando Aiuti al filosofo Gianni Vattimo, dal matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi ai giornalisti e volti noti televisivi Andrea Scanzi e Marco Travaglio, dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky all'archeologo Salvatore Settis, dagli storici Paul Ginsborg e Nicola Tranfaglia al filologo Luciano Canfora, all'avvocato matrimonialista Anna Bernardini De Pace.

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