25 Aprile, la Liberazione tra divisioni e polemiche - Affaritaliani.it

Cronache

25 Aprile, la Liberazione tra divisioni e polemiche


Di polemiche sul 25 Aprile ce ne sono sempre state. Ma quest'anno, il 72esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo si celebra sotto il segno della divisione. Sebbene il capo dello Stato Sergio Mattarella, da Carpi, faccia appello all'unità: "Ricordiamo la Resistenza senza odio né rancore. Mai più fascismo, mai più guerra". Lo strappo più profondo si è consumato a Roma, dove per la prima volta le manifestazioni si sono sdoppiate. Nella Capitale, infatti, si sono svolti due distinti cortei, uno dell'Anpi e l'altro della Brigata ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi alla sfilata dei partigiani.

Ma è alla manifestazione della comunità ebraica che sono state pronunciate le parole più dure. Davanti a una platea di circa 200 persone con bandiere israeliane, americane e inglesi, il vicepresidente della comunità Ruben Della Rocca ha detto: "La storia è qui, tutto il resto sono menzogne".

E il rabbino capo Riccardo Di Segni ha aggiunto: "Il terrorismo che in questi anni sta devastando l'Europa ha avuto una scuola importante e noi sappiamo qual è" (il riferimento è a quello palestinese, ndr). Ma si è anche augurato che "il prossimo anno si torni in piazza insieme". E alla fine della manifestazione tutti hanno intonato "Bella ciao".

Molti i politici presenti: da Matteo Orfini (che ha tacciato l'Anpi di essere "divisiva") in rappresentanza del Pd (che non ha partecipato al corteo dei partigiani), a Renato Brunetta di Forza Italia, da Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto per i centristi, alla sottosegretaria a Palazzo Chigi Maria Elena Boschi.

Dal palco dell'Anpi, invece, sono arrivati segnali di distensione: nessuna contestazione né fischi, solo applausi nel commemorare tutti i combattenti, compresi quelli della Brigata ebraica di cui vengono ricordate le medaglie. "Ricostruiremo la targa per Matteotti insieme, Anpi e comunità ebraica", dice il presidente romano dell'associazione partigiani Fabrizio De Sanctis.
 
Il corteo, composto da circa 5mila persone, è partito alle 9 per raggiungere Porta San Paolo, dopo avere attraversato la Garbatella con un nuovo itinerario rispetto agli scorsi anni. Parola d'ordine: "Con i partigiani per l'applicazione della Costituzione nata dalla Resistenza". Tanti i tricolori e gli stendardi Anpi, qualche falce e martello e, in coda, anche le bandiere palestinesi.

Alle Fosse Ardeatine c'erano la sindaca Virginia Raggi (che ha presenziato anche a entrambi i cortei cittadini con "la stessa passione", ha detto), il premier Paolo Gentiloni e il governatore Nicola Zingaretti. All'Altare della Patria Mattarella, che poi si è recato a Carpi.

Dopo aver affermato ieri a Radio Capital che bisogna ringraziare e chiedere scusa agli eredi della Brigrata ebraica messi all'angolo, oggi anche Matteo Renzi ha invitato all'unità su Facebook: "Vorrei augurare a tutti e ciascuno un buon 25 Aprile. Senza polemiche, senza odio, senza meschinità".

E il leader della lega Matteo Salvini ha commentato da Verona: "Il 25 Aprile è di tutti. Il derby tra fascisti e comunisti è consegnato ai libri di storia".

A Milano corteo unico e divieto di parate fasciste nalla zona del cimitero dove sono sepolti i repubblichini. Per la prima volta, infatti, prefettura e questura hanno vietato la sfilata di Casa Pound e Lealtà e Azione. I movimenti di estrema destra hanno tenuto in mattinata solo una commemorazione (presidiata da partigiani e antagonisti che hanno vigilato sul rispetto delle indicazioni date dalla prefettura), per i morti della Repubblica sociale italiana (Rsi) sepolti al Campo X del Cimitero Maggiore. Qualche tensione tra antifascisti e Forza Nuova è stata rapidamente stemperata dalle forze dell'ordine. Altri momenti caldi si sono verificati in mattinata in zona Navigli. Nel pomeriggio cerimonia con il presidente del Senato Pietro Grasso. E contestazioni alla Brigata ebraica al corteo. Divieto di parate "nere" anche a Monza.

A Torino al cimitero monumentale l'omaggio ai caduti con corteo e deposizione delle corone di fiori ai cippi. Fiaccolata a Cuneo in memoria di Giulio Regeni. Mentre a Genova ha parlato il presidente nazionale Anpi Carlo Smuraglia. Durante il corteo applausi per il sindaco uscente Marco Doria e fischi per il governatore della Liguria Giovanni Toti.  A Bologna in piazza Nettuno la celebrazione solenne (foto) con la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha chiesto a Mark Zuckerberg di cancellare una volta per tutte da Facebook le "pagine della vergogna che inneggiano al fascismo". A Finale Emilia, in provincia di Modena, polemiche per la decisione del sindaco di centrodestra di vietare il palco ai partigiani. A Firenze partigiani, sindacati e sinistra antagonista hanno sfilato insieme ma con molta polizia intorno per scongiurare incidenti. In una Napoli affollata di turisti, cerimonia al Mausoleo di Posillipo e in piazza Carità davanti al monumento a Salvo D'Acquisto. A Bari deposizione di corone d'alloro al Sacrario dei Caduti d'Oltremare, mentre a Palermo si è svolta una cerimonia presso il cippo del Giardino Inglese che ricorda i martiri della Resistenza.

A Tarsia, nel cosentino, ignoti hanno danneggiato la notte scorsa il portone d'ingresso e rotto i lucchetti dell'ex campo di concentramento di Ferramonti, che oggi ospita un museo della memoria. Il sindaco Roberto Ameruso ha espresso ferma condanna per "questo atto incivile che offende l'intera comunità".