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Cronache
Pensioni, le proposte dei sindacati: "Soglia a 62 anni e assegno ai giovani"
(fonte Lapresse) Luigi Sbarra

Pensioni, sindacati in pressing sulla riforma: "Nuova flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età".

I sindacati chiedono che si agisca al più presto, prima dello stop a Quota 100 a fine anno, definendo nuova flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, superando la riforma Fornero. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l'iniziativa "Cambiare le pensioni adesso", in programma con i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

"Abbiamo apprezzato l'apertura del ministro del Lavoro nel voler attivare un tavolo di confronto, diciamo di fare presto. Le pensioni non sono un lusso, sono un giusto riconoscimento dopo una vita di lavoro". Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, avvia l'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil che chiede un cambiamento immediato delle pensioni e una maggiore flessibilità. "Pensare che dopo la fine di Quota 100 sia possibile tornare senza colpo ferire al modello Monti-Fornero con un salto anagrafico che per molti sarebbe di 5 anni significa non essere sintonizzati sulla realtà del Paese, sulla vita reale delle persone". Il tema delle pensioni non è più rinviabile. "La riforma Monti-Fornero compie 10 anni e rende evidente la necessità di intervenire. Più che una riforma è stato un taglio chiesto dall'Europa", ha detto Sbarra.

Ciò che serve adesso è "una vera riforma del sistema pensionistico", rincara il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "Riforme a pezzettini non esistono. Al governo chiediamo di aprire un confronto per una riforma complessiva del sistema pensionistico. Ci aspettiamo si apra questo confronto a 360 gradi, è evidente che chiediamo di avere risposte e se non ci saranno o dovessero essere negative, dobbiamo anche valutare unitariamente quali iniziative mettiamo in campo per sostenere le proposte e farle vivere nel Paese", spiega Landini. 

I sindacati restano intanto in attesa di una convocazione dal premier Mario Draghi sul Recovery plan, chiesta la scorsa settimana dagli stessi segretari generali sostenendo "l'importanza strategica" del Pnrr ma giudicando "inadeguato" il confronto avuto finora con il Governo sulla definizione delle priorità, degli obiettivi e delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Uno strumento per rilanciare il Paese, anche in termini di l'occupazione, a partire dai giovani e dalle donne, e per ridurre i divari territoriali.

A fine anno si concluderà la sperimentazione triennale di Quota 100, la possibilità di uscita anticipata con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi, ed il pensionamento di vecchiaia a 67 anni tornerà la via principale, a meno che non si abbiano 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le lavoratrici).  

Cgil, Cisl e Uil rilanciano la piattaforma unitaria e chiedono di superare la legge Fornero a partire dal 2022 e, oltre a introdurre una flessibilità in uscita dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, di riconoscere la diversa gravosità dei lavori, il lavoro di cura delle donne, di prevedere una pensione di garanzia per i giovani, di sostenere il reddito dei pensionati ed estendere la 14esima, infine di rilanciare la previdenza complementare.

 

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