Dietro la candela di Chiara Ferragni, ecco chi cura il suo e-commerce. I conti in rosso del partner Triboo - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 15:01

Dietro la candela di Chiara Ferragni, ecco chi cura il suo e-commerce. I conti in rosso del partner Triboo

Pur avendo conseguito un ebitda di 4,5 milioni, Triboo è appesantita da un indebitamento finanziario netto di gruppo al 30 giugno scorso per 16,3 milioni di euro

di Andrea Giacobino

Chiara Ferragni e la candela venduta online, ecco chi c'è dietro il suo e-commerce

It's Gonna Be Incredibile” è il nome della candela che Chiara Ferragni ha appena messo in vendita sul suo store online controllato dalla sua holding Fenice. Ma è interessante notare che il partner tecnologico di questo e-commerce sia Triboo, una società quotata presieduta da Riccardo Monti e guidata dall’amministratore delegato e fondatore Giulio Corno che però non sta attraversando un momento finanziario particolarmente felice.

Del resto, in Borsa quest’anno il titolo Triboo perde il 35,18% e il 67,87% nell’ultimo triennio. Il 28 ottobre scorso, infatti, l’assemblea straordinaria dei soci di Triboo ha deliberato di ridurre il capitale sociale da 28,7 milioni di euro a 13,8 milioni, per perdite risultanti dalla situazione patrimoniale chiusa al 30 giugno scorso.

Non solo: nel primo semestre di quest’anno, il gruppo di Corno ha registrato ricavi consolidati pari a 28,1 milioni di euro, in diminuzione del 17,2% rispetto ai 33,9 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La contrazione è principalmente riconducibile, da un lato, alla conclusione di contratti di partnership con alcuni clienti dell’e-commerce, avvenuta nel corso del secondo semestre 2024, e quindi ridotto il perimetro operativo rispetto al 2024, dall’altro dal protrarsi della generale situazione di incertezza sul mercato di riferimento.

Pur avendo conseguito un ebitda di 4,5 milioni, Triboo è appesantita da un indebitamento finanziario netto di gruppo al 30 giugno scorso per 16,3 milioni di euro di poco inferiore ai 16,4 milioni di euro al 31 dicembre del 2024.

Non a caso all’inizio dello scorso agosto Triboo ha rimodulato l’indebitamento con le banche prevedendo fra l’altro con riferimento ai contratti di finanziamento a medio lungo termine disciplinati dall’accordo: il mantenimento delle condizioni economiche vigenti e delle garanzie esistenti; la temporanea sospensione, per 14 mesi, del rimborso delle rate per quota capitale; l’allungamento della durata del piano di ammortamento; un aggiornamento del set di covenant finanziari, stabiliti in coerenza con lo sviluppo della manovra; l’impegno alla cessione di asset non strategici entro il 31 dicembre 2027 e fino al 31 dicembre 2028 l’impegno di Triboo a non procedere alla distribuzione di utili e/o dividendi.

Un’ultima curiosità. All’assemblea dei soci del 19 settembre scorso che ha approvato il bilancio del 2024 e a quella del 28 ottobre, era presente solo un socio: Compagnia Digitale Italiana, controllata dallo stesso Corno, che ha il 57% di Triboo.