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Cronache
Green Pass, protocolli anti contagio e mascherine: l'avvocato chiarisce tutto

Il 4 maggio si è tenuto l’incontro tra governo, imprese e sindacati su protocolli aziendali anti contagio e mascherine, in quanto, attualmente, il protocollo anti-Covid negli ambienti di lavoro prevede che “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore”.

Accordo Governo-Parti sociali: Regole confermate

Al termine dell’incontro, cui hanno partecipato anche il Ministero del Lavoro, della Salute e l'Inail, le parti hanno confermato che chi lavora nel settore privato dovrà indossare la mascherina "in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore”. Con la sola esclusione dall’obbligo per chi lavora in condizioni di isolamento.

Inoltre, è stata confermata la necessità di continuare ad adottare nelle aziende il Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19, sottoscritto da governo e parti sociali il 6 aprile 2021.

Green Pass, Protocolli anti contagio e mascherine, cosa cambia sui luoghi di lavoro

L’obbligo resterà in vigore almeno fino al 15 giugno, quando le parti hanno concordato un nuovo tavolo per l’eventuale aggiornamento del protocollo che tenga conto dell'evoluzione della pandemia e degli scenari possibili per il prossimo autunno.

Infatti, l’obbligo di rispetto dei protocolli anti contagio in azienda era decaduto, sulla base del D.L. n. 24/2022, al 30 marzo 2022, restando in vigore sino al 30 giugno 2022 l’obbligo per le aziende di attuare esclusivamente la sorveglianza sanitaria eccezionale per quei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, nonché la possibilità di ricorrere allo smart working semplificato fino al 31 agosto 2022.

Alla luce dell’andamento dei dati sui contagi, il consiglio è di mantenere in vigore i protocolli in quanto gli stessi rientrano nel più generale obbligo delle aziende di rispetto ed adozione di tutte le misure di sicurezza sul lavoro previsto dall’art. 2087 del codice civile.

Anche per poter dimostrare il rispetto proprio dell'art. 2087 c.c., i datori di lavoro opportunamente devono continuare a rispettare il protocollo aziendale redatto con la collaborazione di RSPP, medico competente ed RLS, aggiornandolo sulla base delle norme vigenti, con particolare riferimento ai viaggi all'estero del personale, alla normativa decretata ed in fase di conversione in legge, alle faq ed alle indicazioni ministeriali.

Secondo Confindustria, infatti, resta: "l'opportunità di continuare ad applicare, anche nella fase post emergenziale, i protocolli aziendali attuativi del Protocollo condiviso del 6 aprile 2021. Ciò, infatti, consente ai datori di lavoro di continuare ad esigere dai propri lavoratori e da tutti coloro che accedono ai locali aziendali l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie".

Si ricorda, inoltre, che il Ministero della Salute è titolare del potere di ordinanza finalizzato all’adozione ed aggiornamento delle linee guida e dei protocolli, volti a regolare lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali, potendo quindi il Dicastero reintrodurre o modificare tutte le misure ritenute idonee ed opportune al fine di contrastare il diffondersi dei contagi.

Alla luce di quanto detto, inoltre, in caso di incremento dei contagi in azienda dovuto ad un allentamento delle misure previste dai protocolli, le assenze dovute ai contagi comporterebbero inevitabili ricadute e danni alla produzione.

Dal 1 Maggio 2022 è decaduto l’obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde COVID-19 base (c.d. green pass base) per l’accesso ai luoghi di lavoro. Pertanto, recarsi al lavoro non sarà più subordinato al possesso di un green pass base in corso di validità ed i datori di lavoro non saranno più tenuti a effettuare i controlli. Conseguentemente, non sarà più necessario adottare le procedure aziendali recanti le regole per lo svolgimento delle verifiche. Il venir meno dell’obbligo di possesso del green pass per accedere ai luoghi di lavoro non consente ai datori di lavoro di continuare a richiedere la certificazione verde a campione. Inoltre, i lavoratori assenti ingiustificati e/o sospesi per assenza di certificazione potranno essere riammessi regolarmente in servizio.

Di contro, fino al 31 dicembre 2022 per l’accesso dei visitatori ai reparti di degenza ospedalieri, alle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice, sarà sempre obbligatorio esibire il green pass rafforzato rilasciato a seguito della somministrazione della dose booster, a seguito di guarigione dal COVID-19 o del completamento del ciclo vaccinale primario, unitamente al risultato negativo del tampone, molecolare o antigenico, effettuato nelle 48 ore precedenti l’accesso.

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