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Economia
Petrolio russo, Ue divisa sullo stop: Ungheria e Slovacchia contrarie
(Fonte immagine: La Presse) 

Ucraina: fonti, no accordo Stati su sanzioni;serve piu' tempo

Gli Stati membri dell'Unione europea hanno chiesto piu' tempo per esaminare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia presentato oggi dalla Commissione europea. E' quanto si apprende da fonti europee. Nella riunione odierna, gli ambasciatori Ue non hanno potuto approvare il pacchetto "avendo avuto poco tempo per esaminarlo". A bloccare le nuove misure, che prevedono in particolare l'embargo del petrolio, sono Ungheria e Slovacchia che vorrebbero delle deroghe. Anche la Bulgaria sembra orientata una richiesta simile.

Sanzioni, deroga Ue su petrolio per Ungheria e Slovacchia

Ungheria e Slovacchia saranno esentate fino alla fine del 2023 dall'applicare il blocco delle importazioni di petrolio dalla Russia. Questa, secondo l'indicazione raccolta da fonti europee, la proposta presentata dalla Commissione europea agli Stati membri.

Ue: ministro Esteri Ungheria boccia proposta embargo petrolio 

L'Ungheria respinge la proposta di un graduale embargo europeo sul petrolio russo "nella sua forma attuale", perche' ritiene che tale misura "distruggerebbe completamente la sicurezza energetica" del Paese. Il piano di Bruxelles "non può essere sostenuto nella sua forma attuale. Con tutta la responsabilità, non possiamo votarlo", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, in un videomessaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook. Budapest non ritiene sufficiente la deroga - di un anno - proposta dalla Commissione. "La consegna del petrolio russo, necessario per operare in Ungheria verrebbe vietata dalla fine del prossimo anno", ha affermato il ministro. Una condizione per lui impossibile da accettare. "Non si tratta di mancanza di volonta' politica o di calendario, ma semplicemente della realta' fisica, geografica e infrastrutturale", ha spiegato.

Anche la Bulgaria vuole esenzione su embargo al petrolio russo

"Dal punto di vista puramente tecnologico, la Bulgaria può fare a meno del petrolio russo, ma cio' aumenterebbe notevolmente il costo dei carburanti nel Paese. Pertanto, se la Commissione europea consente eccezioni dell'embargo petrolifero, anche la Bulgaria eserciterà il diritto di chiederle". Lo ha affermato oggi il ministro delle Finanze bulgaro Assen Vassilev in un'intervista al settimanale di Sofia Kapital, riferendosi alle esenzioni previste per Ungheria e Slovacchia. La Bulgaria dipende per oltre il 90% dal petrolio russo.

Ucraina: Kuleba, chi blocca embargo petrolio e' complice dei crimini

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato che i Paesi dell'Unione Europea che si oppongono all'embargo sul petrolio russo sono "complici dei crimini" commessi dalle forze russe durante il conflitto in corso. "Se ci sono Paesi in Europa che continuano a opporsi a questo embargo sul petrolio russo, ci saranno buone ragioni per affermare che questo Paese e' complice dei crimini commessi dalla Russia nel territorio ucraino", ha detto Kuleba in una conferenza stampa sulle reti sociali.

Petrolio: Opec, con embargo Ue a Russia -7 mln barili

E' quasi impossibile sostituire le esportazioni di Petrolio russo all'Unione europea. Lo ha detto il segretario generale dell'Opec Mohammad Barkindo. A causa delle sanzioni, ha detto secondo quanto riporta Bloomberg, il mondo potrebbe subire una perdita di esportazioni petrolifere russe fino a 7 milioni di barili al giorno. "Sarebbe quasi impossibile compensare una perdita di questa portata", ha affermato Barkindo.

Ue, al via il sesto pacchetto di sanzioni: verso il completo isolamento del settore finanziario russo 

La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intevenendo stamani all'Eurocamera ha annunciato il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia che prevede l'esclusione da Swift di Sberbank, "di gran lunga la più grande banca della Russia, e altre due grandi banche". "Questo, ha aggiunto Von der Leyen, solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale". Inoltre, "proponiamo un divieto totale d'importazione di tutto il petrolio russo, via mare e via oleodotto, greggio e raffinato".

LEGGI ANCHE: Ue, stop al petrolio russo dal 2023: da Bruxelles il 6° pacchetto di sanzioni

"Il blocco delle importazioni completo, riguarderà il greggio e i prodotti raffinati trasportati via mare o via tubo", ha detto von der Leyen riferendo i termini della proposta agli Stati che cominceranno a discuterla oggi stesso a Bruxelles, a livello degli ambasciatori degli Stati Ue.

"Non sarà una scelta facile affrontare la dipendenza dal petrolio russo ma dobbiamo farlo, lo faremo in modo ordinato per permettere agli Stati di cercare forniture alternative e minimizzando l'impatto sul mercato globale", ha continuato von der Leyen precisando che l'uscita graduale dalle importazioni dalla Russia avverrà  "per il greggio entro sei mesi e per i prodotti raffinati entro fine anno".

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Von der Leyen ha anche confermato che tra le proposte comunitarie contenute nella sesta serie di sanzioni contro la Russia c'è anche l'esclusione di Sberbank, la più grande banca russa, dal sistema Swift , che "solidifica il completo isolamento finanziario della Russia a livello globale". 

Tra le altre cose, specifica Von der Leyen, "vogliamo che l'Ucraina vinca questa guerra. Ma vogliamo anche stabilire le condizioni per il successo dell'Ucraina all'indomani della guerra. Il primo passo è il sollievo immediato: si tratta di un sostegno economico a breve termine per aiutare gli ucraini a far fronte alle ricadute della guerra, come facciamo con il nostro pacchetto di assistenza macrofinanziaria e con il sostegno diretto al bilancio ucraino. Inoltre, abbiamo recentemente proposto di sospendere per un anno tutti i dazi all'importazione sulle esportazioni ucraine nella nostra Unione. Sono sicuro che il Parlamento europeo darà il proprio peso a questa idea. Ma questo non è sufficiente per il sollievo a breve termine"

"L'Europa ha una responsabilità molto speciale nei confronti dell'Ucraina. Con il nostro sostegno, gli ucraini possono ricostruire il loro paese. Ecco perchè oggi vi propongo di iniziare a lavorare su un ambizioso pacchetto di ripresa per i nostri amici ucraini. Questo pacchetto dovrebbe portare investimenti massicci per soddisfare i bisogni e le riforme necessarie. Dovrebbe affrontare le debolezze esistenti dell'economia ucraina e porre le basi per una crescita sostenibile a lungo termine". 

"Il piano potrebbe stabilire un sistema di pietre miliari e obiettivi per assicurarsi che il denaro europeo finisca veramente al popolo ucraino e sia speso in conformitàcon le regole dell'Ue. Il piano potrebbe aiutare a combattere la corruzione, allineare l'ambiente legale con gli standard europei e migliorare radicalmente la capacità produttiva dell'Ucraina. Questo porterà la stabilità e la certezza necessarie per rendere l'Ucraina una destinazione attraente per gli investimenti diretti esteri. E alla fine, aprirà la strada al futuro dell'Ucraina all'interno dell'Unione Europea", ha aggiunto la presidente della Commissione Ue. 

Nel mirino dell'Ue anche il patriarca Kirill

A finire nel mirino delle sanzioni europee ci sarebbe anche il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill: secondo un documento a cui ha avuto accesso l'agenzia France Press, la Commissione europea ha proposto di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa nell'ambito di un sesto pacchetto di misure per la guerra in Ucraina. La nuova lista, che dovra' essere approvata dagli Stati membri, comprende 58 personalita', tra cui la moglie, la figlia e figlio del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. 

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