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Cronache
Caso Palamara, il Csm va verso l'archiviazione su Greco e De Raho

Archiviazione delle pratiche aperte al Csm sul procuratore capo di Milano Francesco Greco e sul capo della Direzione nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho. È quanto ha proposto all'unanimità la Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli, in relazione ai fascicoli aperti sui due magistrati per le conversazioni in chat con Luca Palamara.

Nella delibera riguardante Greco, la Commissione sottolinea che non risulta un'"impropria interferenza" nelle nomine dei procuratori aggiunti di Milano del 2017, tema che Palazzo dei Marescialli ha affrontato anche durante l'audizione di Palamara dello scorso marzo. "Non risultano condotte suscettibili di incidere sull’imparzialità ed indipendenza del dottor Greco, neanche sotto il profilo dell’immagine, nella sede oggi occupata", si legge nel documento che domani sarà sottoposto al vaglio del plenum. Quanto a de Raho, "ritiene il Consiglio che non sussistano i presupposti per l’apertura di un procedimento di incompatibilità ambientale o funzionale", scrive la Commissione nella sua proposta al plenum.

Le interlocuzioni con Palamara, "con riferimento alla propria candidatura a procuratore della Repubblica di Napoli e successivamente a procuratore nazionale antimafia", sono "prive di qualsivoglia considerazione denigratoria degli altri aspiranti o di riferimenti ad ingerenze nelle scelte consiliari in relazione ad appartenenze associative", osserva la Commissione, secondo cui non vi è "un giudizio di appannamento della credibilità professionale e personale del dottor Cafiero De Raho, che ha svolto sino ad oggi le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialità". Nella delibera che domani sarà sottoposta all'esame del plenum, si affronta anche la questione dell'esclusione (poi revocata) di Nino Di Matteo, oggi togato del Csm, dal pool stragi della Dna: "Non vi sono elementi per ritenere che il provvedimento suddetto sia sintomo di difetto di imparzialità in quanto frutto di improprie interferenze, esterne o interne all’ufficio, sorrette da interessi o finalità diversi da quelli del buon andamento dell’attività della Procura Nazionale antimafia. In particolare - scrive la Commissione - non emerge che le scelte del procuratore siano state dettate da impropri accordi con il dottor Palamara, con il quale non risultano conversazioni sul punto, nonostante questi fosse sottoposto in quel periodo ad intercettazione telefonica e ambientale, o con il dottor Sirignano, appartenente allo stesso ufficio". All'esame del plenum di domani, ci saranno anche altre tre proposte di archiviazione relative ad altrettanti magistrati per le chat con Palamara: una, approvata all'unanimità in Commissione, riguarda la presidente del tribunale di Palmi Concettina Epifanio, mentre altre due - il cui voto per l'archiviazione è stato preso a maggioranza - sono relative a due ex togati di Area, Valerio Fracassi e Nicola Clivio, che hanno fatto parte con Palamara della scorsa consiliatura al Csm, e che oggi sono, rispettivamente, presidente di sezione del tribunale di Brindisi e giudice a Milano. 

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