Clima: lo strano caso della Pippi Calzelunghe svedese - Affaritaliani.it

Cronache

Clima: lo strano caso della Pippi Calzelunghe svedese

Greta Thunberg è manovrata da qualcuno?

Doverosa premessa: l’ambiente è una cosa molto seria e i Cambiamenti climatici sono una realtà pericolosa.

Detto questo occorre invece occuparsi del caso della bambina svedese Greta Thunberg che in poco tempo è diventata l’icona mondiale della lotta ai Cambiamenti climatici.

Il primo punto è che solo un mondo alla rovescia potrebbe affidare tematiche così rilevanti alle iniziative della Pippi Calzelunghe ambientale di soli 16 anni. Naturalmente, ai tempi del Web il fenomeno ha già degli emuli, ed in Turchia è sorto dal nulla un nuovo pasionario un bambinetto di 11 anni che guida la proposta e rampogna gli “adulti e gli scienziati”.

Solo una società impazzita o perversa nel suo cinismo radical chic può giustificare fenomeni del genere visto che ora la vogliono anche proporre per il Nobel per la Pace..

Considerando poi che la ragazzetta ha definito il Presidente Usa Donald Trump “un matto” il quadro si completa ulteriormente.

Ma vi è un secondo punto interessante in questa assurda vicenda ed è stato riportato dal giornalista investigativo svedese Andreas Henriksson che si è occupato di ricostruire cosa ruota intorno alla bambina dalle trecce di Stoccolma.

La storia nasce il 20 agosto 2018 quando davanti alla sede del Parlamento svedese si materializza dal nulla la ragazzetta con un cartello con su scritto: “Sciopero scolastico per il clima”; però le sincronicità sono sempre dietro l’angolo ed in questo caso ha la forma di un attivista ambientalista svedese, Ingmar Rentzhog, che ha fondato una associazione e startup dal titolo: “We don’t have time” che ha lo scopo di raggiungere i 100 milioni di iscritti e sarà lanciata il prossimo 22 aprile.

Ma chi è l’ambientalista?

È il presidente di un think tank dal nome evocativo, Global utmaning (“La sfida globale”) e finanziato dalla ex ministra milionaria Kristina Persson.

Adocchiata, “casualmente”, la bimba ecco che su Facebook lancia l’hastag #Wedonthavetime, è il giochetto è fatto.

In Svezia i media lo stanno già accusando di strumentalizzare l’adolescente, ma in Italia i giornaloni fanno orecchie da mercante per non turbare le arpe dei cantori mondialisti.