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Cronache
Come si manipolano i cervelli dei minori nelle scuole

A scuola, per legge, è proibito fare politica e questo è un principio sacrosanto, peccato che io abbia la vaga impressione che venga costantemente violato (dai progressisti con la collaborazione di presidi e parte dei docenti). Silvio Berlusconi è stato un grande comunicatore che utilizzava terminologie che suonavano bene, per darsi un tono ed essere credibile, eppure è già preistoria.

Oggi la comunicazione politica è andata oltre, si è perfezionata e spesso entra nel campo del subliminale: più un messaggio è occulto e più è potente, perché aggira le difese razionali ed agisce su aspetti emotivi spesso non avvertiti dal cittadino. Vi spiego come opera: le tv, le radio, l'apparato pubblico, le associazioni ecc creano una narrazione dominante colorata politicamente (di norma progressista, non certo di tipo conservatore) ed essa è come un cerchietto, una circonferenza di mattoncini dove l'inizio coincide con la fine, dove "la testa morde la coda". Ogni mattoncino può essere un concetto, una parola, una persona e se lo citi fa venire in mente la versione dominante, strumento di manipolazione.

Si pensi a questo scenario: gli italiani di norma sono infastiditi dagli individui che li fermano per strada, non per forza stranieri ma di norma tali...a questo punto una parte politica chiede misure più severe ai confini, l'altra l'opposto e chiama in causa, a torto o a ragione, l'odio. I media iniziano ad associare idealmente un problema, in realtà di attualità, a questo termine proponendo immagini di folli stermini del passato, perfino durante trasmissioni di altro tipo (magari sportive o culinarie), richiami a personaggi storici negativi, a comportamenti violenti ecc. A questo punto le persone si sottomettono al pensiero dominante, o sposandolo (manipolate), o tacendo per timore di finire giudicate.

Il momento diventa propizio: nelle scuole si inizia a parlare di odio (richiamando alla mente inconscia il mattoncino) mediante temi, conferenze, mail, ospitate di associazioni "amiche" ecc e anche se il tema sarà apparentemente diverso e sacrosanto (chi amerebbe l'odio!?!) il messaggio sarà in realtà partitico e rafforzerà una delle due parti politiche indebolendo l'altra (vero scopo di tutto lo scenario). Ora tiriamo le somme: qualora la seconda parte politica fomentasse davvero l'odio, con un mezzo scorretto (fare politica a scuola), colpendola, si potrebbe anche riuscire a fare qualcosa di positivo (creando però un pericolosissimo precedente in nome del 'fine che giustifica i mezzi') ma se l'odio non c'entrasse niente si sarebbero manipolati i cervelli, magari di minori, in modo ingiusto e con finalità di parte. In conclusione si parla da anni di riforma per la scuola ecco...fossi Ministro dell'Istruzione proporrei un bel "giro di vite" su questi comportamenti (non certo la cazzata della regionalizzazione leghista o le sparate e le promesse da marinaio della Azzolina) vigilando anche sui messaggi politici di tipo nascosto. Giù le mani dai cervelli dei minori.

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