Conclave, tra ritardi e lotta di potere. Il giallo sulla distruzione dell’anello di Francesco - Affaritaliani.it

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Conclave, tra ritardi e lotta di potere. Il giallo sulla distruzione dell’anello di Francesco

Tempi non rispettati per un rito chiave, non solo simbolico

di redazione

Conclave, il "Consiglio dei cardinali" e la lotta per il potere (non c'è solo il Papa)

Il Conclave è ufficialmente iniziato, ieri la prima riunione nella Cappella Sistina tra i 133 cardinali elettori. In molti neanche si conoscevano e inevitabilmente (come è sempre successo nella storia), la prima fumata per l'elezione del Papa è stata nera, niente accordo. Ma i tempi previsti non sono stati minimamente rispettati, la fumata era prevista per le ore 19 e invece è arrivata solo alle 21. Due ore di ritardo che fanno pensare a varie ipotesi. Tra queste avanza anche quella di una possibile ulteriore lunga discussione tra i cardinali. Molti elettori - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - vorrebbero un "Consiglio dei cardinali" che affianchi e aiuti il Pontefice nelle sue decisioni. Uno dei nodi che animano il Conclave è il ruolo che potrebbe riassumere la Segreteria di Stato che Bergoglio aveva depotenziato. Anche questo potrebbe aver portato all'allungamento dei tempi nella prima seduta al Conclave.

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Ma nella Chiesa scoppia anche il caso legato alla distruzione dell'anello di Papa Francesco, un gesto non solo simbolico ma determinante perché sancisce la "sede vacante" e toglie ogni potere ai "ministri" del Pontefice. In Vaticano non è passata inosservata la decisione inconsueta di annullare l’anello del Pescatore di Papa Francesco nell’ultima Congregazione che ha riunito il Collegio dei cardinali, elettori e no. "È parecchio grave che sia stata fatta con diversi giorni di ritardo", commenta a Il Giornale una fonte della Santa Sede, non senza sottolineare che questa bizzarria sia avvenuta anche con modalità discutibili.

Ad annullare con una profonda incisione l’anello e il timbro di piombo del Papa con cui venivano suggellate le bolle papali e renderne così impossibile un nuovo utilizzo sarebbe stata una donna, già dipendente del cardinale Pietro Parolin nella Segreteria di Stato, invitata l’altra mattina dai cardinali nella sala dove si teneva la dodicesima e ultima congregazione prima dell’apertura del Conclave. Resta il giallo.

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