Cronache
Coronavirus, partita da giocare fino in fondo: da Conte a Draghi e Cacciari

La politica italiana dopo Covid19
Di Enrico Andreoli
Partiamo da un dato di fatto da tutti riconosciuto: lo Stato italiano non si è mai fidato dei cittadini e i cittadini dello Stato.
Siamo andati avanti sempre così: lo Stato, incapace di legiferare nei tempi imposti dalle circostanze, si limita all’assenza o al silenzio assenso che è come dire: fate quello che credete meglio, poi condoniamo se avete fatto bene.
La storica debolezza dello Stato ci ha fatto diventare i parassiti dell’Europa. Le ragioni questa debolezza sono sia storiche che geografiche, con radici che si perdono nei secoli. Oggi la nostra posizione, il nostro ruolo in Europa non ci consente di staccarci e, viceversa, Europa non può scaricare l’Italia senza crollare essa stessa.
C’è una partita che va giocata fino in fondo. Nella posizione di apertura Europa ha il coltello dalla parte del manico perché noi abbiamo un disperato bisogno dei suoi soldi, soprattutto a fondo perduto.
Dalla sua oggettiva posizione di forza Europa vorrà concedere finanziamenti, anche a fondo perduto, solo per i progetti per i quali la procedura burocratica, normativa, controllo e reporting sarà ottimizzata sui modelli tedesco e svedese.
In Italia vincerà quel partito che sfruttando la pressione di Europa e lo sguardo dubitante dei contribuenti nordeuropei, saprà disegnare il percorso politico realistico di medio periodo per battere la burocrazia.
L’unico punto di forza dell’Italia è il nostro leggendario istinto di reazione unito al talento di escogitare le soluzioni ottimali in condizioni di emergenza e situazione di caos. Non è certo caso che la nostra Protezione Civile sia il modello per l’intero pianeta. E non potrebbe essere altrimenti: sono millenni che ci veniamo reciprocamente in soccorso.
Logicamente la prima mossa sarà quella di replicare il modello burocratico sottostante il successo della ricostruzione da record del ponte Morandi.
La seconda mossa sarà quella di commissariare la Lombardia e smantellare il sistema di potere che ha incancrenito il tessuto della Sanità Pubblica. Le teste dei vertici dei responsabili politici saranno esibite al tavolo della trattativa con i contribuenti tedeschi i quali, anche se parlano attraverso i loro politici, hanno di fatto l’ultima parola: sappiamo tutti che al primo sgarro, al primo politico e amministratore pescato con le mani nella marmellata, i contribuenti del Nord Europa voteranno a destra portando al potere i sovranisti. Questo è un dato di fatto evidente e inconfutabile.
Per dare il via e portare a termine questo programma di vasta portata, il patrimonio di appoggio popolare accumulato da Conte, che oggi supera il 70%, non può certamente essere dissipato. E’ necessario un governo a due teste: Draghi per il dialogo e il reporting con Europa, Conte sul fronte interno a mediare con la Politica da una posizione di forza fondata sull’appoggio popolare.
Nella posizione di Presidente del Repubblica, Massimo Cacciari saprebbe certamente spremere dagli intellettuali il massimo impegno nella cruenta rivoluzione culturale che ci attende. Abbiamo un disperato bisogno di eroi della Pubblica Istruzione.
Le Sardine cambieranno nome in ‘Progetto Italiano’ e avranno il ruolo di organizzare l’espressione politica razionale degli interessi dei territori. La chiave del successo sta nella dimensione locale dei progetti di rinascita e di ricomposizione del tessuto sociale.