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Cronache
Coronavirus, a Bari truffa igienizzanti: 30mila mascherine e gel sequestrati

I militari della guardia di finanza hanno eseguito oltre 30 perquisizioni presso le sedi di diverse imprese in provincia di Bari i cui titolari - cittadini di nazionalità sia italiana che cinese - sono indiziati di avere effettuato manovre speculative o, comunque, di avere tenuto condotte fraudolente e truffaldine nella commercializzazione delle mascherine protettive e dei presidi medico-chirurgici disinfettanti, approfittando dell’attuale contesto emergenziale di natura sanitaria. Le perquisizioni, coordinate dalla Procura di Bari, hanno riguardato 22 Comuni e portato al sequestro di oltre 30mila prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani) per un valore commerciale di circa 220mila euro.

Coronavirus, truffe igienizzanti nel barese: anche alcune farmacie

In particolare, le perquisizioni sono state precedute da un attento screening delle imprese - principalmente operanti nei settori della produzione di cosmetici nonché del commercio all’ingrosso e al dettaglio, anche attraverso note piattaforme di e-commerce, di saponi, detersivi, profumi, erboristeria e ferramenta - che offrivano gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli, con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni nonché con messaggi pubblicitari, come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria in Italia per il Covid-19. Inoltre i finanzieri hanno riscontrato - anche su segnalazione di alcuni clienti - che alcune farmacie vendevano mascherine, con una percentuale esponenziale di rincaro rispetto al prezzo di acquisto (fino a + 6.000%). Nello specifico è emerso che gli esercenti, allo scopo di massimizzare il proprio guadagno, avevano acquistato maxi confezioni di mascherine per poi immetterle in consumo, dopo averle riconfezionate, in singole bustine trasparenti.

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