Crisi russa, ripercussioni pesanti sui lavoratori ucraini in Italia - Affaritaliani.it

Cronache

Crisi russa, ripercussioni pesanti sui lavoratori ucraini in Italia

 La crisi russa tocca l’Italia. Il 15% dei lavoratori domestici è ucraino

"La crisi ucraina potrebbe avere delle ripercussioni sul sistema di welfare e assistenza familiare anche del nostro Paese". Lo afferma Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di Domina (Associazione nazionale famiglie datori lavoro). Riprende Gasparrini: "la presenza di cittadini ucraini (quasi l’80% donne) in Italia vede infatti il 15% di essi impiegati come lavoratori domestici".

Come riporta il terzo Rapporto sul Lavoro Domestico dell’Osservatorio Domina, l’Italia è il primo Paese europeo per presenza di cittadini ucraini, che rappresentano il 15% di tutti i lavoratori domestici (92.160). Attratti soprattutto dal lavoro di cura, spesso sono assunti in qualità di “badanti”.

I dati Eurostat indicano che il 28% dei residenti ucraini in Europa risiede nel nostro Paese. In particolare, il 77% degli immigrati ucraini si concentra in quattro nazioni: Italia (28,6%), Rep. Ceca (17,9%), Germania (16,7%) e Spagna (13,5%).

In Italia, come riportato dai dati Istat, al 2021 gli ucraini sono 236 mila e rappresentano quasi il 5% del totale stranieri. Nella maggior parte dei casi (77,6%) si tratta di donne in età lavorativa, che arrivano in Italia proprio per il tipo di lavoro offerto: nel 65% dei casi nei servizi alle persone.     

Gli ucraini nelle regioni d’Italia

A livello regionale, il 23% degli ucraini risiede in Lombardia, seguono la Campania con il 17,4% e l’Emilia Romagna (14,1%). Ma considerando l’incidenza sul totale stranieri residenti, la comunità in Campania è particolarmente rilevante visto che in questa area il 16,5% degli stranieri ha cittadinanza ucraina. Un dato comune a tutte le regioni è la prevalenza femminile.Circa il 78% dei cittadini ucraini in Italia dispone di un permesso di lungo periodo, dimostrandosi così una popolazione stabile sul territorio. Infatti, solo 2 Ucraini su 10 hanno un permesso in scadenza.

Il motivo principale degli ingressi, che nel 2020 sono stati oltre 3 mila nonostante la pandemia da Covid, resta il ricongiungimento familiare, mentre solo nel 12,6%dei casi il permesso è lavorativo. I dati sull’occupazione (2019) evidenziano un tasso di occupazione totale nettamente superiore alla popolazione sia degli italiani che degli stranieri residenti.

È particolarmente elevato il tasso di occupazione femminile, oltre 66 donne su 100 lavorano. Al contrario, il tasso di occupazione del genere maschile è nettamente inferiore a quello degli altri stranieri e degli italiani. Un altro tratto caratterizzante per questa popolazione è l’aiuto che riescono a dare ai paesi di origine: solo nel primo semestre del 2021 hanno inviato in Ucraina 141 milioni di euro. Un dato, questo, che ha reso l’Ucraina il 10° Paese per volume delle rimesse nel primo semestre 2021.

 

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