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Esteri
11 settembre, Biden rilascia da Guantanamo uno dei "mancati attentatori"

Guantanamo, chiesto trasferimento in Arabia Saudita per uno degli attentatori dell'11 settembre

Una commissione composta dalle principali agenzia di sicurezza Usa ha raccomandato il trasferimento di uno degli ultimi detenuti di Guantanamo, Mohammad al-Qahtani, noto anche come il mancato "20esimo dirottatore" degli aerei che hanno condotto gli attacchi terroristici dell'11 settembre. La commissione ha raccomandato che al Qahtani, che soffre di schizofrenia provocata da un trauma cerebrale, venga rimpatriato in Arabia Saudita, dove è nato, e partecipi ad un programma di riabilitazione degli estremisti. Secondo gli inquirenti americani, l'uomo, che era ventenne ai tempi degli attacchi del 2001, aveva cercato di entrare negli Stati Uniti il 4 agosto di quell'anno "dopo essere stato quasi sicuramente selezionato dai vertici di al Qaeda per essere il 20esimo dirottatore".

Ma fermato ai controlli era stato poi rimpatriato in Arabia Saudita, da dove poi si era spostato in Afghanistan per essere catturato, alla fine del 2001, dai pachistani che lo consegnarono agli americani. Già affetto dai disturbi mentali quando è stato trasferito a Guantanamo 20 anni fa, al Qahtani è stato sottoposto ad abusi e maltrattamenti durante gli interrogatori. Intervistata dal Washington Post nel 2009, un'ex funzionaria dell'amministrazione di George Bush ammise che Qahtani era stato torturato e che era per questo che non era stato rinviato a giudizio insieme a Khalid Sheil Mohammed, considerato il regista degli attacchi, ed altri quattro terroristi.

Come spiega il Messaggero, "la chiusura di questa prigione che Bush creò per poter incarcerare i terroristi senza portarli in territorio statunitense, è una spina nel fianco dei democratici. Bush stesso rimandò a casa quasi 500 degli uomini che vi aveva fatto rinchiudere. Obama tentò ripetutamente di liquidarla e trasferire quelli che restavano in un carcere di alta sicurezza negli Usa, a fu rintuzzato al Congresso che glielo vietò. Biden ha promesso a sua volta di farlo. Oramai in quella base navale Usa in un angolo dell'isola di Cuba rimangono solo 39 detenuti. Diciannove potrebbero essere rimandati a casa se non fosse che per almeno una decina di loro i Paesi di origine, Yemen e Somalia, non offrono garanzie". 

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