Prevost nuovo Papa, così il "ruggito" di Leone XIV porterà la Chiesa cattolica di nuovo al centro del mondo - Affaritaliani.it

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Prevost nuovo Papa, così il "ruggito" di Leone XIV porterà la Chiesa cattolica di nuovo al centro del mondo

Il commento dopo l'elezione del nuovo Papa

Di Antonino D’Anna

Leone XIV, il Papa venuto da Chicago: un pontefice globale per una Chiesa che vuole tornare contare 

Lo hanno eletto l’8 maggio, giorno della Madonna di Pompei ma anche ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Europa: Robert Francis Prevost da Chicago è il primo yankee che diventa Papa, ed è una risposta globale della Chiesa alle sfide di questo periodo così tormentato. Sceglie il nome che aveva portato Gioacchino Pecci, Papa che regnò dal 1878 al 1903 e che fu Papa di lunghissima vita e operato. Papa che scrisse la Rerum Novarum, enciclica dedicata alla Dottrina Sociale della Chiesa e che nasceva in risposta al socialismo sempre più trionfante che allora era visto con paura da parte della Chiesa ancora prigioniera in Vaticano. Pecci seppe dialogare con il mondo, capì che la Chiesa era globale e provò a ricucire (senza successo) lo scisma con gli anglicani. Un nome dice molto e dice anche un programma.

A proposito di programma: il Papa ha letto un discorso scritto a penna, di suo pugno, un discorso che dentro aveva un vero e proprio programma: la pace “disarmata e disarmante”, dunque la linea di Giovanni XXIII che voleva il cristiano pacificatore e non pacifista; ha recitato l’Ave Maria affidandosi a Lei e in questo è un Papa mariano come Karol Wojtyla; è stato un missionario, è un canonista e come tale potrebbe sorprenderci da un lato certo continuando quell’attenzione per i poveri e deboli come Francesco ma certo potrebbe riformare la macchina vaticana. Di solito i Papi leggevano questi discorsi l’indomani dell’elezione ai cardinali in Cappella Sistina: qui Leone XIV si è mosso parlando direttamente al popolo, riprendendo la centralità del Papa come guida universale della Chiesa e non solo come vescovo di Roma.

Fateci caso: era vestito da Papa con tutte le insegne del caso. Anche questo dice molto, dice attenzione e cura per la figura del pontefice. Di più: “Dio ci vuole bene”, e “vuole bene a tutti”. Dicono sia più tiepido di Jorge Mario Bergoglio in tema di LgbtQ, ma sembra essere abbastanza chiaro che Leone punterà ad un ruolo globale e a tutto campo della Chiesa cattolica. Una Chiesa che farà diplomazia, e potrà intervenire a mediare conflitti con il suo peso e prestigio; attenta al sociale; pronta ad ascoltare ed accogliere. Soprattutto, Leone ha scelto un nome di coraggio, lotta, impegno: Pecci fu anche autore di una famosa preghiera contro il demonio, ed ecco anche perché il Male “non prevarrà”, come ha detto il neoeletto Pontefice.

Era visibilmente emozionato, Leone, quando si è affacciato alla Loggia delle Benedizioni. La grazia di Stato, come viene chiamata, è quella che viene dalla carica. Vedrete che col tempo capiremo come ruggisce e come fa sentire il suo ruggito. Dio lo aiuti, viva il Papa!

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