Italdesign, non solo l'addio all'Italia: ora può diventare cinese. L'archistar Fuksas: “Al Belpaese non rimane più niente” - Affaritaliani.it

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Italdesign, non solo l'addio all'Italia: ora può diventare cinese. L'archistar Fuksas: “Al Belpaese non rimane più niente”

Massimiliano Fuksas: “In Italia ci sono rimasti solo un po' di 'stracci'. E' crisi del patrimonio industriale”

Italdesign, da Giugiaro all'Audi: nuova vendita. Shopping cinese sul Made In Italy. Fuksas: “Non c'è rimasto nulla”

Non solo auto ma anche treni, macchine fotografiche, orologi e arredamenti di interni: la Italdesign, passata dal fondatore Giorgetto Giugiaro nel 2010 alla tedesca Audi fa i conti con la crisi dell'automotive e torna sul marcato in cerca di un nuovo compratore.

Gli occhi della Cina sull'asset Audi

Un pezzo di made in Italy e di creatività, oltre ad andar via dall'Italia, ora rischia di uscire anche dall'Europa. Tra i possibili acquirenti per un marchio storico che, con un tratto di penna disegnò la Panda, ci sarebbe una multinazionale con sede in Cina che avrebbe messo gli occhi sul patrimonio di genialità degli stabilimenti di Moncalieri dove lavorano 1300 dipendenti.

Fuksas: "Perse le aziende gioiello"

Per Massimiliano Fuksas, archistar di fama mondiale designer con studi a Roma, Parigi, Shenzhen e Shanghai: “Di aziende gioiello italiane ne abbiamo perse tantissime, ormai non ci resta più nulla. Ci sono rimasti un po' di stracci come io chiamo il settore della moda, ma il patrimonio imprenditoriale è in profonda crisi. Si sono arricchiti i proprietari ma non il Paese. Noi non reggiamo la seconda o la terza generazione, non abbiamo mai eredi e non conosciamo la necessità di lavorare con gli altri”.

Architetto, tra 35 anni chi ci sarà dopo di lei?

“Niente, gli studi continuano con lo stesso nome ma non c'è più nessuno. Le strutture anglosassoni sono strutture che hanno un'organizzazione che le fa continuare per natura oltre i fondatori. Noi siamo una 'struttura familiare' come Cinzano, Aperol, Armani fattura oltre i 2 mld l'anno ma è legato a lui e al suo modo di vedere. Ha pensato a una struttura e una fondazione ma è molto complicata”.

Grandi opere in Italia?

“Sono quasi clandestine, tanta gente attaccata a poche cose”.

E il ponte sullo stretto?

“Va fatto. Spero che lo facciano”.

I 1300 dipendenti della Italdesign in assemblea

I lavoratori della Italdesign di Moncalieri sono stati convocati dai sindacati per fare il punto della situazione. Un incontro cruciale è previsto per il 19 maggio, con la presenza anche di un delegato dell’Unione Industriali di Torino. Gianni Mannori della Fiom Cgil Torino, ha espresso le preoccupazioni per i posti di lavoro.

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