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Omicidio di Villa Pamphili, Kaufmann rientra in Italia e dà in escandescenza: "Denuncio tutti"
Trasferito in prigione a Rebibbia nel reparto di psichiatria

Madre e figlia trovate morte nel parco di Villa Pamphili (Foto Lapresse)
Kaufmann e il rientro in Italia "agitato"
È stato tutt’altro che tranquillo il rientro in Italia di Francis Kaufmann, il cittadino americano accusato del duplice omicidio avvenuto a Villa Pamphili. Durante il volo, l’uomo avrebbe dato in escandescenza, aggredendo verbalmente gli agenti di scorta e sostenendo di essere stato picchiato. Ha inoltre minacciato azioni legali contro tutti i presenti. Secondo quanto riferito, Kaufmann è apparso visibilmente alterato per tutta la durata del viaggio. Da Ciampino verrà trasferito nel reparto protetto del carcere romano di Rebibbia, dove resterà in custodia in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Quest’ultimo sarà fissato nei prossimi giorni dal giudice per le indagini preliminari. La procura di Roma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contesta a Kaufmann il reato di duplice omicidio volontario.
Kaufmann, il suo dna sul sacco nero in cui c'era il corpo di Anastasia. La svolta
La novità nelle indagini riguarda proprio la donna russa, sul sacco nero che copriva il suo corpo senza vita, infatti, - riporta Il Messaggero - sono state trovate tracce di Dna riconducibili a Kaufmann. Per questo l'accusa nei confronti del 46enne potrebbe presto diventare di duplice omicidio. Su molti oggetti appartenenti ad Anastasia, a partire proprio dal sacco di plastica nero, è stato isolato un dna maschile.
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Ma gli inquirenti - prosegue Il Messaggero - non hanno ancora il profilo genetico dell’indagato né le sue impronte che verranno acquisiti non appena Kaufmann metterà piede in Italia. Ma tramite un percorso deduttivo, avvalorato da una risultanza scientifica, gli inquirenti sono arrivati al suo dna. La polizia ha infatti fin dall’inizio dell’inchiesta due dna importanti: quello della Trofimova e quello della figlia Andromeda.
Isolando quest’ultimo è partito un confronto con il materiale biologico trovato sugli oggetti e si è potuto accertare come metà del profilo genetico presente nella bambina coincida con quello isolato dalle tracce recuperate sugli oggetti. Sono tracce biologiche miste, saliva e sangue, che portano a dire come quel dna maschile sia corrispondente per metà al profilo genetico della neonata. Kaufmann ha dichiarato di essere lui il padre della bimba, da qui la deduzione che quel dna trovato potrebbe essere il suo.