Cronache
Papa Francesco al'Onu e a Ground Zero: "Riformare l'Onu, lavoro per tutti"
"La necessità di una maggiore equità vale in special modo per gli organi con effettiva capacità esecutiva, quali il Consiglio di Sicurezza, gli Organismi finanziari e i gruppi o meccanismi specificamente creati per affrontare le crisi economiche. Questo aiuterà a limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare l'asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione e dipendenza". Parla così Papa Francesco al Palazzo di Vetro dinanzi all'assemblea generale dell'Onu. "Riformare Onu, no usura su Paesi poveri" le parole pronunciate dal Papa che ha levato un grido a difesa dell'ambiente.
E' iniziata oggi, infatti, la lunga giornata del pontefice a New York. Dopo una due giorni a Washington ricca di appuntamenti e di entusiasmo da parte dei fedeli, è la volta del nuovo capitolo nell'ambito del primo viaggio negli Stati Uniti di Bergoglio.
"L'ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi rappresentano due settori intimamente uniti tra loro, che le relazioni politiche ed economiche preponderanti hanno trasformato in parti fragili della realta'". Lo ha detto Papa Francesco intervenendo alla 70esima Assemblea Generale dell'Onu. "Per questo - ha spiegato - e' necessario affermare con forza i loro diritti, consolidando la protezione dell'ambiente e ponendo termine all'esclusione. Alzo la mia voce - ha detto - insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci. L'abuso e la distruzione dell'ambiente, allo stesso tempo, sono associati ad un inarrestabile processo di esclusione".
Nel suo intervento, Francesco si e' scagliato contro quella che ha definito" una brama egoistica e illimitata di potere e di benessere materiale, conduce tanto ad abusare dei mezzi materiali disponibili quanto ad escludere i deboli e i meno abili, sia per il fatto di avere abilita' diverse (portatori di handicap), sia perche' sono privi delle conoscenze e degli strumenti tecnici adeguati o possiedono un'insufficiente capacita' di decisione politica". Secondo il Papa, "l'esclusione economica e sociale e' una negazione totale della fraternita' umana e un gravissimo attentato ai diritti umani e all'ambiente". "I piu' poveri sono quelli che soffrono maggiormente questi attentati per un triplice, grave motivo: sono - ha elencato - scartati dalla societa', sono nel medesimo tempo obbligati a vivere di scarti e devono soffrire ingiustamente le conseguenze dell'abuso dell'ambiente".
"Questi fenomeni - ha scandito Bergoglio - costituiscono oggi la tanto diffusa e incoscientemente consolidata 'cultura dello scarto'". "La drammaticita' di tutta questa situazione di esclusione e di inequita', con le sue chiare conseguenze, mi porta, insieme a tutto il popolo cristiano e a tanti altri, a prendere coscienza anche della mia grave responsabilita' al riguardo," ha confidato il Papa, per il quale "non sono sufficienti gli impegni assunti solennemente, anche quando costituiscono un passo necessario verso la soluzione dei problemi", Anche se nel suo intervento ha auspicato "l'adozione dell''Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile' durante il Vertice mondiale che iniziera' oggi stesso", definendola "un importante segno di speranza" e si e' augurato che "la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi".
