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Cronache
Lilly, battaglia tra marito e amante. Ma le camere hanno ripreso il killer

Cadavere donna Trieste: da autopsia attese risposte su mistero

Sarà l'autopsia programmata per lunedi' a confermare se il cadavere rinvenuto nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste nei giorni scorsi è quello di Liliana Resinovich la donna scomparsa lo scorso 14 dicembre dalla propria abitazione.

AGGIORNAMENTO: È Liliana Resinovich la donna trovata morta in due sacchi a Trieste

La vittima aveva dei sacchetti di plastica per alimenti alla testa e stretti attorno al collo e il corpo infilato in due grandi sacchi neri. Indossava jeans, giubbotto grigio e aveva gli occhiali. Ma dall'autopsia ci si aspetta anche risposte su come la donna e' morta. L'ipotesi del suicidio sembra oramai tramontata visto le condizioni in cui è stata trovata, per cui ora si propende piu' verso una morte violenta.

LEGGI ANCHE: Liliana "uccisa da chi l'amava e si è pentito. Luogo del ritrovamento simbolico. Bruzzone sbaglia"

Saranno Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli a eseguire l'esame autoptico sulla salma. Per preservare le tracce presenti sul corpo, ha spiegato Costantinides, la donna anche su indicazione del Pm Maddalena Chergia, e' sempre stata spostata con cura, quasi come e' stata trovata, i sacchetti di plastica non sono stati rimossi e non verranno rimossi fino al giorno dell'autopsia.

Tutte le piste sulla possibile morte di Lilly

Si sprecano intanto le ipotesi su cio' che realmente e' accaduto: omicidio passionale, un movente di tipo economico, un tentativo di fuga da un matrimonio oramai finito. Secondo l'amico della donna Claudio Sterpin, Liliana voleva lasciare il marito: "Lo diceva da qualche mese e, infondo, a dicembre era arrivato il momento" ha dichiarato. Dura la replica di Sebastano Visintin a queste parole: "Quell'uomo ha spezzato la nostra famiglia e non riesco a capire come sia entrato nella nostra casa rovinando due vite. Dovrebbe farsi un esame di coscienza". Sul caso Resinovich la procura della Repubblica di Trieste ha intanto diffuso una nota nella quale comunica che "valutato l'interesse suscitato nei mezzi d'informazione e per il relativo procedimento penale aperto dall'Ufficio si ritiene opportuno inviare periodicamente sintetici comunicati stampa sull'andamento delle indagini, onde fornire notizie attendibili" e, soprattutto, fugare i dubbi sulle "tante illazioni che finora sono apparse qua e la' sulla vicenda".

Scambio di accuse tra marito e amante, ma le telecamere potrebbero aver ripreso il killer

Intanto come scrive Repubblica "gli inquirenti stanno passando al setaccio una quindicina di telecamere. Tra queste, le quattro della Scuola allievi agenti della polizia-caserma Vincenzo Raiola. Sorge in via Damiano Chiesa. A qualche centinaio di metri dalla casa da cui Lilly sarebbe uscita per portare l’umido. Lungo la strada che dal laboratorio del marito porta a San Giovanni. All’appartamento di via Verrocchio. In quelle riprese video potrebbe esserci la chiave del giallo".

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