Linda Martino non è la prima danzatrice del ventre arrestata in Egitto: ecco le altre influencer in carcere perché "immorali" - Affaritaliani.it

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Linda Martino non è la prima danzatrice del ventre arrestata in Egitto: ecco le altre influencer in carcere perché "immorali"

Sarebbero almeno 15 le donne finite in carcere negli ultimi 5 anni per aver diffuso contenuti online che inciterebbero alla dissolutezza

di Redazione News

Linda Martino, la danzatrice del ventre arrestata in Egitto, è solo una delle tante donne finite nel mirino delle autorità locali nell'ambito di una campagna che sembra finalizzata a limitare la libertà femminile

Linda Martino è solo l'ultimo nome su una lunga lista di influencer arrestate in Egitto per offesa alla morale. La danzatrice del ventre con cittadinanza italiana è accusata di aver diffuso video online di natura "indecente" e "provocatori" e per questo è in attesa di giudizio da parte delle autorità locali. Insieme a lei molte altre creator sono finite dietro le sbarre per gli stessi motivi nell'ambito di una campagna di repressione portata avanti ormai da diversi anni da Il Cairo.

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Tra i nomi più celebri colpiti dalle nuove leggi sulla morale c'è quello di Salma Elshimy, modella condannata a sei mesi di carcere. Non è la prima volta che l'influencer è finita nel mirino delle autorità egiziane. Nel 2020 fu infatti arrestata per uno shooting fotografico fino a una piramide a Saqqara. Nel 2023 fu poi di nuovo condannata a due anni e una multa di 3.000 euro.

Haneen Hossam e Mawada Eladham, tra le due tiktoker più seguite in Egitto, allo stesso modo sono state arrestate nel 2020 con l'accusa di "violazione della moralità pubblica" ma anche di "traffico di esseri umani" per aver promosso sui propri profili social delle piattaforme di streaming a pagamento. Hossam in appello fu condannata a dieci anni di carcere mentre Eladham a sei.

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Caso emblematico poi quello della 18enne Menna Abdelaziz, arrestata nel 2020 per "incitazione alla lussuria" e "offesa ai valori familiari" per aver denunciato pubblicamente di essere stuprata. Dopo mesi di pressione da parte di organizzazioni per i diritti umani, alla fine Menna venne rilasciata.

Secondo Amnesty International e Human Rights Watch, dal 2020 almeno 15 donne sono state arrestate per aver diffuso contenuti sui social per una legge che lascia molto spazio all'interpretazione. Nella maggior parte dei casi i video incriminati sono balli in costume da bagno o da danzatrice del ventre. Per queste associazioni, quindi, si tratta semplicemente di una campagna per limitare la liberà di espressione delle donne, soprattutto se si espongono pubblicamente per guadagnare.

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