In salute, con capacità diplomatiche ed esperienze internazionali: il manuale del perfetto Papa secondo Wikileaks - Affaritaliani.it

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In salute, con capacità diplomatiche ed esperienze internazionali: il manuale del perfetto Papa secondo Wikileaks

Anche se è impossibile indovinare chi sarà il prossimo Papa, ci sono alcune caratteristiche di base e qualità personali che saranno cruciali... L'analisi

Di Antonino D’Anna

Il manuale del perfetto Papa secondo Wikileaks

In buona salute, con un’età tra il 65 e i 75, con esperienza pastorale e conoscenza della Curia romana, in relativa buona salute e capace di parlare l’italiano, rapportarsi ai leader mondiali ed essere pronto a usare i media per testimoniare la fede rapidamente e con efficacia. Anche se è impossibile indovinare chi sarà il prossimo Papa, ci sono alcune caratteristiche di base e qualità personali che saranno cruciali, ed alcune linee guida che possono aiutare a restringere il campo di scelta del candidato. Parola della diplomazia americana, che lo scriveva nel cablo 05VATICAN463_a del 13 aprile 2005 che potete leggere in originale su Wikileaks: si parla ovviamente all’indomani della morte di Giovanni Paolo II e l’elezione, il 19 di quel mese, di Benedetto XVI, questo eptalogo (sette sono infatti i punti cardine) steso dai diplomatici americani permette di farsi un’idea sul potenziale successore anche di Francesco, per quanto alcune premesse oggi siano diverse (i latinoamericani sono ancora trainanti nel mondo cattolico come numero e attaccamento alla fede, ma il Papa venuto dall’Argentina ha allargato gli elettori ai posti più lontani del mondo. Anche questo conta). Buona lettura.

1. Il primo fattore è l’età. Gli elettori cercheranno qualcuno che non è troppo vecchio né troppo giovane, che in termini vaticani renderebbe un candidato ideale con un’età fra i 65 e 75 anni. I cardinali non vorranno celebrare un altro funerale papale né Conclave troppo presto, come successo con Giovanni Paolo I nel 1978. I cardinali ultraottantenni, che al momento non possono votare e vengono tenuti fuori dal Conclave, non sono generalmente da prendere in considerazione: questo riduce il numero di candidati potenziali ai soli elettori.

a. Il prossimo Papa dovrà avere un ragionevole stato di salute. Si possono eliminare dalla corsa al Soglio i cardinali che non partcipano al Conclave per motivi di salute, così come tutti gli altri che sono noti avere problemi di salute.

b. I cardinali sotto i 65 si troveranno davanti ad una battaglia molto tosta. Specie dopo un pontificato molto lungo (terzo della Storia) come quello di Giovanni Paolo II, gli elettori potrebbero evitare un candidato che potrebbe avere un regno altrettanto lungo.

2. Il secondo fattore cruciale è la capacità linguistica. Sebbene Giovanni Paolo II abbia rotto il monopolio ultrasecolare degli italiani, i candidati italiani o almeno che parlano italiano possono avere un punto di vantaggio. Che un Papa sia o meno italiano, è prima di tutto il Vescovo di Roma e dev’essere un leader credibile per il popolo di Dio. Inoltre, l’italiano resta la lingua usata dalla burocrazia vaticana. La conoscenza di altre lingue mondiali è ovviamente un plus per il carattere sempre più internazionale del Papato moderno.

3. Fattori geografici e origini nazionali. Per esempio, il prossimo Papa sicuramente non sarà un polacco. Anche se ci fosse un candidato di spicco fra i tre cardinali polacchi, il Conclave non darebbe il Papato alla stessa nazione due volte di fila. È possibile che le radici slave di Giovanni Paolo II possano lavorare contro altri cardinali dell’Est europeo. Allo stesso modo, il prossimo Papa non sarà probabilmente un americano, visto che gli 11 cardinali elettori statunitensi dovrebbero superare lo scoglio rappresentato dal venire dall’ultima superpotenza mondiale e le paure di aggiungere potere religioso al nostro predominio politico, economico e militare. La Storia della Chiesa è lunga, e molti possono ricordare le circostanze del XIV secolo in cui i Papi francesi furono sospettati di essere fortemente influenzati dalla monarchia francese. dall’altro lato, data la quantità di cattolici latinoamericani, un candidato dal Sudamerica o dall’America Centrale potrebbe avere un vantaggio.

4. Il prossimo Papa dovrà anche avere esperienza pastorale per dimostrare le sue qualità umane e di leadership. Mentre Pio XII (1939-1958) passò la sua carriera come diplomatico e burocrate in Vaticano, i quattro Pontefici dopo di lui hanno avuto una considerevole esperienza nella gestione delle Diocesi. Se l’esperienza pastorale rimane una considerazione pastorale, allora un quantità di cardinali italiani che hanno lavorato soprattutto in Curia possono essere cancellati dall’elenco dei papabili.

5. Gli elettori potrebbero anche cercare qualcuno con qualche elemento d’esperienza a Roma. Un Papa di successo probabilmente dovrebbe aver conosciuto o maneggiato la sottocultura di Curia vaticana. Sebbene Giovanni Paolo I e Govanni Paolo II non avessero avuto molto a che fare con la burocrazia vaticana, hanno entrambi completato studi post-laurea a Roma, seguito il Concilio Vaticano II – che ha significato passare lunghi mesi in Vaticano interagendo con i funzionari della Santa Sede – e visitavano regolarmente gli uffici di Curia.

6. Dato che il prossimo Papa sarà il volto della Santa Sede per il mondo e i suoi principali diplomatici, il prossimo Pontefice dovrà anche avere un po’ d'esperienza internazionale e una capacità sperimentata di interagire con successo con i leader mondiali per testimoniare le posizioni internazionali della Santa Sede e far pesare le sue posizioni morali sui temi principali della nostra era.

7. Un fattore finale che inevitabilmente guiderà l’elezione è la capacità mediatica del candidato. Mentre nessun Papa potrà raggiungere le capacità espressive di Giovanni Paolo II davanti ai media, la Santa Sede in ogni caso riconosce l’importanza di un messaggero efficace nel mondo di oggi che è guidato dai media. Mentre alcuni cardinali ritengono che Giovanni Paolo II possa essere stato troppo aperto con i media e possa aver personalizzato sin troppo il Papato grazie all’attenzione mediatica, il prossimo Papa dovrà essere capace di usare gli strumenti dei media elettronici per offrire il messaggio della Chiesa con forza e chiarezza.