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Cronache
Giornata Omofobia, Mattarella invoca "il rispetto dei diritti di ogni persona"

17 maggio 2022: giornata contro la violenza e la discriminazione dell'orientamento sessuale

Oggi è la giornata arcobaleno, la data del 17 maggio è solo un punto di riferimento mentre, la lotta contro l'omo-lesbo-bi-transfobia non si ferma mai. Ben 32 anni fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l'OMS, rimuoveva l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie. E quindi, finalmente, si riconosceva che l’orientamento sessuale fa parte dell’identità di ognuno di noi, e che non dipende da alcuna “patologia” o “devianza”. Però restava ancora molto da fare contro pregiudizi e discriminazioni ai danni di chi, semplicemente, non è eterosessuale.

Così, ogni 17 maggio si rinnova l'invito rivolto alle istituzioni e alla socità a riflettere e promuovere iniziative per denunciare atti di violenza, odio e discriminazione compiute in nome dell'orientamento sessuale o dell’identità di genere ai danni di persone omosessuali, bisessuali, transgender: IDAHOBIT è l’acronimo per International Day Against Homophobia, Biphobia, Transphobia.

Al coro e alle manifestazioni odierne, si aggiunge la voce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Questa Giornata internazionale chiede l’attenzione sulle violazioni alla dignità della persona motivate con orientamenti sessuali diversi dal proprio. Occorre educare a una cultura della non discriminazione, per costruire una comunità che metta al bando ogni forma di prevaricazione radicata nel rifiuto delle differenze".

Ancora, il capo dello Stato aggiunge: "Il rispetto dei diritti di ogni persona, l’uguaglianza fra tutti i cittadini, sancita dalla nostra Costituzione e dagli ordinamenti internazionali che abbiamo fatto nostri, non sono derogabili. Solidarietà e responsabilità sono alla base della nostra comune convivenza. Solo la comprensione reciproca può portare alla piena accettazione di tutto ciò che è “altro” da sé e al riconoscimento di ciascuna individualità. Il messaggio di questa giornata è l’invito a rinnovare l’impegno al rispetto dell’altro e delle sue scelte: elementi alla base del vivere collettivo".

Alessandro Zan (Pd) interviene e ricorda: "Nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia è importante ricordare come l’Italia sia fanalino di coda, tra i grandi Paesi Europei, nella tutela dei diritti della comunità lgbt+. Le principali ONG che monitorano questi indicatori relegano il nostro Paese in fondo a ogni classifica, alla stregua di Paesi come Polonia o Georgia, superato perfino dall’Ungheria di Orban".

"Intanto quotidianamente persone vengono fatte oggetto di discriminazione e violenza semplicemente perché esistono, con una responsabilità enorme di una certa politica che, oltre a mettersi di traverso a qualsiasi iniziativa di civiltà, diffonde becere e vergognose fake news. Ultima quella sulla circolare del Ministro dell’Istruzione Bianchi, che chiedeva alle scuole di applicare una legge già esistente e organizzare momenti di riflessione con gli studenti in occasione di questa giornata", aggiunge l'esponente Dem.

"Lega e Fratelli d’Italia hanno parlato di 'ideologia gender', quando, voglio ricordarlo proprio oggi, è la Costituzione che all’art. 3 impone alla Repubblica il compito di eliminare qualsiasi discriminazione verso i suoi cittadini. E proprio questo è l’obiettivo della legge contro i crimini d’odio, ovvero dare applicazione a quei principi fissati dalle madri e dai padri costituenti".

"In questi ultimi 10 mesi di legislatura, superato l’embargo dei 6 mesi al ddl Zan, c’è la possibilità di approvare un testo efficace e schiodare l’Italia da quelle ultime posizioni: ora spetta al Senato sanare la brutta ferita aperta il 27 ottobre scorso da quel voto e da quel vergognoso applauso", conclude Zan.

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